monuments men - IQuinto film di George Clooney come regista e attore, dopo “Le idi di marzo” che purtroppo a mio avviso non è all’altezza di quest’ultimo anche se siamo di fronte sicuramente ad un opera molto valida e da vedere.

“Monuments men” è la trasposizione cinematografica del libro “Monuments Men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia” scritto da Robert M. Edsel nel 2009 e narra la storia di un gruppo di soldati alleati che salva 5 milioni di opere d’arte che i nazisti avevano cercato di rubare nei territori occupati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

Il film, come il libro del resto, è molto originale perché tratta un tema difficile: i 7 attori protagonisti del gruppo dei Monuments men ai quali si unisce l’attrice australiana Kate Blanchett sono credibile nel ruolo non facile dei soldati il cui compito è quello di salvare le opere d’arte piuttosto che le vite umane, ed è questo un punto focale che affronta il film: “Vale la pena di sacrificare una vita umana per salvare un’opera d’arte?”

monuments men - 2IE’ questo il quesito che aleggia per tutto il film e soltanto alla fine un Clooney ormai anziano ricucirà a dare una risposta.

Il film pur essendo stato girato solo in Germania e in Gran Bretagna in realtà è ambientato in diversi stati europei, come Francia, Belgio, Germania e altri. Le riprese sono durate soltanto tre mesi: da marzo a Giugno e questo forse ha penalizzato un po’ il film che forse affronta in maniera un po’ troppo superficiale la personalità dei protagonisti, anche se forse questo è dovuto al fatto che storicamente questi soldati a quanto pare, non hanno avuto, un ruolo importante nel conflitto, ma solo di secondo piano, malgrado il grande lavoro che hanno fatto.

Il film però merita di essere visto perché c’è da chiedersi cosa sarebbe successo all’arte in Europa se non ci fossero stati questi Monuments men.

15 febbraio 2014

monuments men - L