Anna Alagi Sales è nata l’1 dicembre 1981 in provincia di Cosenza, si è trasferita con la sua famiglia ad Alessandria nel 1998, dove ha conseguito una Laurea in Giurisprudenza.
Dopo aver lavorato nel mondo del giornalismo, nel senso più stretto della parola, è approdata a quello del marketing e della comunicazione, settore nel quale lavora ancora.
In particolar modo nell’ambito delle Hotellerie e del Food & Beverage. Tutt’ora è Sales Manager dell’Hotel Alli due Buoi Rossi di Alessandria, storica dimora nel cuore della città.
La scrittura è sempre stata una grande passione, tramutatasi in concretezza con la pubblicazione digitale, da parte di Libromania De Agostini, di “Ricette di famiglia”, una fan fiction dedicata alla serie tv americana Brothers & Sisters. Nel 2014 potrebbe auspicarsi la possibilità di un’edizione cartacea. E’ sposata con Roberto, ha un bambino di nome Federico ed è in attesa di un’altro maschietto, Gabriele. L’abbiamo intervistata, queste le sue risposte alle nostre domande:
Chi è Anna Alagi?
Sono una donna di 32 anni che giorno per giorno tenta di conciliare vita privata, affari, passioni. Ho iniziato presto ad occuparmi di comunicazione, di marketing, sfociati poi nella cura dell’immagine a 360° di un luogo, di un prodotto o di un messaggio.
Sei nata a Cosenza ma vivi ad Alessandria dal 1998, ci puoi dire la tua opinione sulla situazione della città?
Amo Alessandria come se vi fossi nata, mi ha accolto con grande calore al mio arrivo, non ha mai deluso le mie aspettative ed apprezzo il suo essere realmente “a misura d’uomo”.
Tristemente sono rimasta delusa, negli ultimi anni, dal susseguirsi di “guide” poco consapevoli, al di la della loro natura politica.
Ho appoggiato in prima persona determinati governi cittadini in passato, per poi capire che nulla veniva veramente fatto per la nostra città.
Sulla situazione attuale, preferisco uno scaramantico “no comment”.
Quando e com’è nata in te la passione per la scrittura?
Sempre avuta, non ricordo un inizio e spero non svanisca mai.
La scrittura è utile mezzo di comunicazione delle proprie sensazioni. Quando scrivo cerco di mettere su carta ciò che provo davvero, mi immedesimo, immagino, vivo le mie parole prima ancora che possa viverle il lettore.
Chi è per te uno scrittore?
Fondamentalmente una persona che cerca di fare di una passione, un vero e proprio mestiere.
Come pensi venga visto dalla gente uno scrittore?
Credo che venga visto quasi con occhi sospettosi, come se si trattasse di una figura astratta. Quando mi capita di raccontare, a chi non conosce il mio romanzo, di averne scritto e pubblicato uno, le persone rimangono sgomente come se fosse un qualcosa di lontano dalla loro realtà… eppure libri e librerie sono ovunque! Qualcuno dovrà pure averli scritti tutti questi libri?
Hai scritto “Ricette di famiglia”, c’e ne vuoi parlare?
Ricette di famiglia è un progetto, divenuto concreto. E’ ispirato ad una delle mie serie tv americane preferite Brothers & Sisters, ma è un calderone delle mie passioni in realtà. Per prima cosa ci sono realmente le mie ricette, con tanto di ingredienti e guida pratica e attraverso ognuna di esse si snodano le vicende dei cinque fratelli protagonisti della storia.
È diviso in capitoli e sotto capitoli che pian piano svelano misteri e intrighi di una famiglia della “Milano-bene”.
A luglio di quest’anno ne è stata pubblicata da Libromania, casa editrice nata nel 2012 dalla joint venture tra De Agostini e Newton Compton, una prima edizione digitale, in vendita nei principali negozi della rete, che in soli due mesi ha superato le 1500 copie.
Nel 2014 chissà che non esca una versione cartacea…
Se dovessi partire per un lungo viaggio, quali libri porteresti con te?
Preferisco elencare i loro autori, piuttosto che le opere in particolare, perché quando mi affeziono li leggo tutti… ma proprio tutti!
Jane Austen (ovviamente)
Sophie Kinsella
Fabio Volo
Candace Bushnell
Daniela Farnese e Cassandra Rocca (new entry nella mia biblioteca, esordio per la seconda)
Pensi di scrivere un altro libro, c’e ne puoi parlare?
Veramente lo sto già scrivendo. Esiste una bozza, una trama ideale e le famose sensazioni da trasporre, ma tra quindici giorni nascerà il mio secondogenito Gabriele (in realtà spero anche prima), per cui ho lasciato momentaneamente in standby il mio secondo romanzo.
Le caratteristiche sono sempre loro: una giovane donna con un sogno nel cassetto, un amore che non risponde mai alle caratteristiche desiderate, la caparbietà e la forza di seguire il proprio destino per vincere le sfide della vita.
Come vedi il presente e il futuro della cultura nel nostro paese e in Alessandria?
Il presente della cultura è vivo tanto nel nostro Paese, quanto nella nostra città, ma questo solo grazie alla forza di giovani e maturi artisti che ogni giorno tentano di accrescere il sostrato culturale sfidando l’indifferenza delle istituzioni. Non sono una veggente ma credo proprio che in futuro saranno sempre gli appassionati e i comuni cittadini a promuovere, concretamente, la cultura ad Alessandria, e in Italia.
Che cosa dovrebbe fare la politica per la cultura?
La nostra politica ignora l’esistenza di un’INDUSTRIA CULTURALE, che se fosse curata e promossa, come ogni altra industria esistente sul territorio nazionale, potrebbe donare al Paese vantaggio economico e sociale.
Fondamentalmente penso che le riservi un ruolo di sottofondo, dovrebbe preoccuparsene invece di darla per scontata.
Dal tuo punto di vista, come vedi la situazione e le prospettive per quanto riguarda il settore hotel e ristorazione in Alessandria?
Sono servizi di cui il cittadino non può e non vuole fare a meno, per cui vivranno sempre. Sta avvenendo però, causa la profonda crisi in cui versa il nostro Paese, una selezione naturale. Il concetto di base è che le persone non sperperano il proprio denaro, tanto o poco che sia, perché il futuro è incerto, e dirigono la loro attenzione verso aziende che sanno garantire loro efficienza e qualità.
Quali iniziative quindi, compatibilmente con l’attuale situazione finanziaria dell’ente, dovrebbe adottare l’Amministrazione Comunale per incentivare il turismo in Alessandria?
Il turismo ad Alessandria fa la sua parte, ma una piccola parte. Diciamo che abbiamo degli elementi di attrazione per il turista, però sono pochi e specifici; l’Amministrazione Comunale dovrebbe semplicemente sfruttare risorse che ha già al suo interno promuovendo iniziative culturali legate alla storia della città, rivalutando quei pochi musei di cui disponiamo e mettendo al servizio dei privati queste stesse risorse.
Per contro dovremmo vivere grazie ai professionisti del business, vista la nostra strategica posizione geografica, ed anche qui l’Amministrazione Comunale potrebbe darci una mano con una rete di informazioni efficiente, un servizio di assistenza puntuale alle persone che arrivano in città.
Ci puoi raccontare i tuoi programmi e i sogni nel cassetto?
I miei programmi sono di tornare al lavoro dopo la nascita del mio bambino e di continuare a curare la mia famiglia e i miei affetti come faccio ogni giorno.
Il mio sogno nel cassetto è di far arrivare le mie storie, i miei romanzi, a tantissimi nuovi lettori.
13 febbraio 2014