Pubblichiamo di seguito un’interrogazione parlamentare del senatore Daniele Borioli diretta al Ministro delle infrastrutture:
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Premesso che:
ormai da diversi anni è in corso un processo di progressivo abbandono, in particolare da parte di Trenitalia SpA, dell’esercizio del trasporto ferroviario su numerose tratte considerate minori ovvero secondarie, tanto per le finalità connesse al servizio universale, quanto per gli obiettivi più direttamente commerciali.
molto spesso le ragioni che inducono e accelerano tale fenomeno sono ricercare nella difficoltà a porre in essere quegli interventi di manutenzione straordinaria della rete resi necessari dai danni prodotti da eventi calamitosi o di dissesto del suolo, ovvero dall’usura o dall’obsolescenza dell’infrastruttura e degli impianti necessari per la gestione del traffico;
l’onerosità di tali interventi sommata alle profonda crisi finanziaria dello Stato rendono particolarmente difficoltoso il reperimento delle risorse necessarie da destinare ai Contratti di programma con RFI SpA affinché tale società in qualità di soggetto gestore della rete possa dar corso ai lavori necessari al mantenimento in efficienza della linea;
il progressivo abbandono delle tratte minori da parte di Trenitalia, oltre ad essere profondamente penalizzate per i cittadini, soprattutto per i pendolari che non sempre trovano modalità alternative alle loro esigenze di mobilità, rischia di compromettere gravemente gran parte della rete ferroviaria presente nel nostro Paese; rete che, senza adeguate misure manutentive, rischia di diventare completamente inagibile anche in futuro all’esercizio ferroviario;
tutto ciò risulta particolarmente preoccupante anche alla luce degli indirizzi contenuti nell’ultimo “Contratto di programma 2012-2014, Parte Servizi, per la disciplina delle attività di manutenzione della rete ferroviaria e delle attività di safety, security e navigazione, tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana SpA”, laddove si afferma che “il livello di risorse destinabili al finanziamento dell’infrastruttura ferroviaria è fortemente condizionato dallo scenario di finanza pubblica, le Parti condividono la necessità di verificare le logiche di manutenzione della Rete ferroviaria secondo modelli di intervento differenziato in relazione al grado di utilizzo dell’infrastruttura, per contenere e rendere sostenibile l’impegno a carico dello Stato, fermo restando il mantenimento degli standard di sicurezza della circolazione ferroviaria”;
considerato che:
tale affermazione non può che accrescere la preoccupazione per il destino di quelle linee ferroviarie su cui la circolazione è temporaneamente o da lungo tempo sospesa per esigenze di manutenzione straordinaria, che versando in uno stato di sostanziale abbandono, senza un sollecito intervento, vedono seriamente pregiudicata una eventuale futura ripresa dell’esercizio ferroviario;
tutto quanto premesso, si interroga il Governo al fine di conoscere:
quali siano su tutto il territorio nazionale le linee appartenenti a RFI SpA che risultano attualmente intercluse all’esercizio ferroviario per esigenze di manutenzione straordinaria e per quali di esse non siano a tutt’oggi previsti, nell’ambito dei Contratti di programma vigenti tra il gestore della rete e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, né i finanziamenti né i relativi interventi di ripristino;
quali siano su tutto il territorio nazionale le linee che, pur trovandosi nelle condizioni di efficienza necessarie all’esercizio del trasporto ferroviario, sono escluse dal traffico in ragione delle scelte derivanti o dai contratti di servizio vigenti in particolare tra Trenitalia SpA e le Regioni o da scelte operative messe in atto dallo stesso gestore del trasporto ferroviario, quali ad esempio l’esercizio tramite autobus sostitutivi;
quali siano, in relazione a entrambe le fattispecie, gli indirizzi che il Governo in considerazione della prossima scadenza del Contratto di programma 2012-2014, e in vista del prossimo Contratto di programma 2015-2017, intenda dare agli atti di programmazione che lo legano al gestore della rete, RFI SpA, al fine di garantire le azione necessarie a impedire il degrado delle infrastrutture e degli impianti e, di conseguenza, prevenire il rischio di una loro compromissione strutturale;
se vi siano ed eventualmente quali siano le linee per le quali il gestore della rete ha in programma un processo di vera e propria disattivazione per quanto attiene l’esercizio del trasporto ferroviario e, in caso affermativo, se tale opzione sia condivisa dal Governo;
se il Governo abbia valutato o intenda valutare l’opportunità di favorire, anche mediante il coinvolgimento di soggetti privati, la valorizzazione e riutilizzo di alcune linee ferroviarie allo stato non attive, anche per finalità economiche, di promozione turistica del territorio, eccedenti rispetto al tradizionale ambito del trasporto ferroviario universale e riconducibili a finalità esclusivamente commerciali, o di carattere misto.
Sen. Daniele Borioli
12 febbraio 2014