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TORTONA: Prima intervista di Bottazzi “Voglio valorizzare l’esistente e lavorare per risollevare la città”

Giuseppe Bottazzi

Giuseppe Bottazzi

Gettare le basi per creare lavoro valorizzando l’esistente senza essere subordinato agli umori dei partiti. Questo il “credo” di Giuseppe Bottazzi, che conferma di essere non solo il candidato sindaco del Centro Destra, ma di avere le idee ben chiare su quello che potrebbe fare, nel caso fosse eletto sindaco di Tortona.

Tortonese,  62 anni, sposato, senza figli, Giuseppe Bottazzi è un candidato che arriva dalla società civile, realtà che conosce molto bene. Fino al 1991 ha lavorato per la “Graziano” poi si è messo in proprio e adesso è consulente internazionale nel settore delle macchine utensili.

La sede della sua ditta è ovviamente a Tortona, ma lui ha costanti rapporti con molte aziende europee e giapponesi. Conosce la realtà industriale nazionale ed internazionale, il mondo del lavoro  e la società attuale.

Bottazzi, a quando la presentazione ufficiale della sua candidatura a Sindaco per il Centro Destra?

Stiamo ancora definendo alcuni dettagli, ma soprattutto le liste che dovrebbero appoggiarmi, ma credo si tratterà di pochi giorni. Vorrei però sottolineare che io mi sento una persona della società civile, non legata ai partiti.

Quindi si presenterà con una sua lista civica?

Assolutamente sì, una lista che sarà composta da persone della società civile che come me credono di poter lavorare per la città.

Qual’è il motivo di questa scelta?

Beh è semplice, non voglio essere subordinato agli umori dei partiti ma provare ad essere libero dagli schemi fuori dai giochi politici e per questo sicuramente più libero di poter agire e prendere decisioni.

Cosa vorrebbe fare per Tortona?

Diverse cose, ma la più importante è cercare di migliorare il tessuto economico e la vivibilità.

In che modo?

Innanzi tutto nessuno ha la bacchetta magica per azzerare tutto e risollevare l’economia in un sol colpo  e bisogna capire che non si può uscire  dall’attuale situazione in maniera veloce, ma ci vuole tempo. Poi non si può neppure azzerare le tasse locali perché anche il Comune deve poter disporre di risorse adeguate, ma bisogna iniziare subito a percorrere la strada se si vuole centrare l’obiettivo che è quello di migliorare la nostra Tortona.

Dobbiamo gettare le basi per valorizzare quello che di buono c’è valorizzando l’esistente cioè i prodotti e la struttura locale alla ricerca anche di pochi posti di lavoro che via via, col tempo sono destinati a d aumentare. Dobbiamo prestare massima attenzione al futuro e cercare di sviluppare l’esistente a piccoli passi ma con un percorso continuo di crescita.

Altri settori in cui sarà necessaria particolare attenzione?

L’Ambiente che è basilare per una città: la qualità della vita è molto importante e in quest’ottica rientra il sociale: dobbiamo cercare di ridurre il degrado ma soprattutto intervenire sulle nuove povertà.

Cosa intende per nuove povertà?

Sono quelle persone che all’improvviso si sono ritrovate povere: il ceto medio ad esempio, ma anche tutti coloro che con l’attuale crisi hanno perso il lavoro, oppure hanno drasticamente ridotto i loro introiti e adesso si trovano sulla soglia della povertà, se non  peggio.

Angelo Bottiroli



 9 gennaio 2014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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