I lavoratori erano intenti alla panificazione ed al successivo confezionamento e imbustamento del pane, della focaccia e della pizza destinate a supermercati della zona.
Il nome del panificio non è stato divulgato, ma pur essendo ubicato alla periferia della città, a quanto pare, non si tratta dello storico panificio che gestisce da molti decenni una catena di panetterie a Tortona.
Per il titolare della società è così scattata la “maxisanzione”, che va da 1.500 a 12.000 euro per ciascun lavoratore occupato “in nero”, oltre a 150 euro per ogni giornata effettiva lavorativa, nel caso del panificio tortonese se pagata entro 45 giorni è stata quantificata in oltre 47.000 euro.
Il titolare del panificio fuorilegge, inoltre, dovrà provvedere subito ad assumere tutti i 10 lavoratori, pena la chiusura per almeno un mese di tutta l’attività.
La constatazione di un numero di lavoratori “in nero” in misura superiore al 20% del totale di quelli presenti sul luogo del lavoro – come nel caso dell’azienda in questione – infatti, comporta, inoltre, la sospensione dell’attività economica, con possibilità di revoca qualora il titolare dell’impresa provveda alla relativa regolarizzazione dei dipendenti, con successiva esibizione alla Direzione Territoriale del Lavoro di Alessandria dei relativi attestati di versamento dei contributi nei confronti dei lavoratori “in nero”.
I militari della Guardia di Finanza , nei confronti dell’azienda, hanno altresì avviato un minuzioso controllo per verificare se abbia provveduto, negli ultimi 5 anni, al versamento della tassa e di tutti gli adempimenti fiscali.
9 gennaio 2014