Un gesto quest’ultimo che, se confermato, potrebbe creare qualche problema al medico ma che sarebbe stato dettato, forse, da un momento di gelosia per una relazione che, a quanto pare, la donna avrebbe intrecciato con un suo amico.
La “rottura” tra i due risale a circa un anno fa, ma l’infermiera avrebbe riconosciuto nella lettera minatoria scritta a mano e in stampatello, la calligrafia del medico e per questo si è recata dai carabinieri facendo il suo nome.
Un’accusa, ancora da verificare, tuttavia i carabinieri sono entrati nell’abitazione del medico e all’interno vi hanno trovato dell’esplosivo e lo hanno arrestato.
Bazzan è dotato di porto d’armi per cui può detenere armi purché rispetti le norme di legge, ma non il materiale esplosivo che teneva nella sua abitazione la cui provenienza non è stata ancora accertata, così come il motivo per cui il medico aveva questo esplosivo, anche s non è escluso gli sia stato consegnato da qualcuno.
Giovedì si è svolta l’udienza di convalida de il Gip del Tribunale di Alessandria, ha accolto la tesi dell’avvocato Guido Caratti di Tortona che difende il medico ed ha scarcerato l’uomo imponendogli solo l’obbligo di dimora nella città di Tortona.
Così, già nella giornata di venerdì mattina Stefano Bazzan è ritornato nel suo studio in via Emilia a ricevere i pazienti riprendendo quella che è la sua professione di medico di base.
Naturalmente l’Asl proseguirà l’attività burocratica e di controllo prevista in questi casi e i carabinieri le indagini per verificare la provenienza dell’esplosivo e soprattutto se sia stato lui ad inviare la lettera con la pallottola e le minacce di morte alla sua ex amante, ma il medico, nel frattempo – secondo quanto riferito dal suo legale – è tuttora in servizio e svolge normalmente la sua professione di medico di famiglia
31 gennaio 2014