E’ una denuncia pesante, quella fatta da Antonio Olivieri e Daniela Cauli, membri del Presidio permanente di Castelnuovo Scriva, durante una conferenza stampa che si è svolta martedì mattina in piazza della Libertà, per quella che è stata una protesta simbolica.
Presenti alla conferenza stampa, oltre ai due membri italiani del Presidio, anche una decina di quei 16 immigrati che da 19 mesi sono senza lavoro “soltanto perché – dice Daniela Cauli – hanno avuto il coraggio di denunciare la loro situazione contro i Lazzaro. Il lavoro in Bassa Valle Scrivia c’è ma nessuno di loro viene assunto dalle varie aziende della zona, come se ci fosse una specie di omertà nel mondo agricolo.”
“Quella del Tortonese – aggiunge Antonio Olivieri – è una situazione gravissima e non mi riferisco solo agli ex braccianti della Lazzaro, sono diverse centinaia, infatti, le persone costrette a lavorare in campagna per un tozzo di pane, sottopagati a 5 euro all’ora, in gravi condizioni ambientali e pure in nero. Poi c’è uno strano traffico di permessi di soggiorno e una situazione dove è la grande distribuzione a fare il prezzo. Abbiamo chiesto diversi incontri alla Prefettura ma nessuno ci ha mai convocato se non quella volta in cui abbiamo manifestato in tanti davanti al palazzo.”
Olivieri è scatenato: “Siamo sicuri che ci sia una ritorsione nei confronti di questi ex lavoratori della Lazzaro, hanno ricevuto delle denunce e pure io ne ho ricevute. Alcuni immigrati extracomunitari hanno ricevuto delle denunce dai Vigili urbani di Castelnuovo Scrivia perché erano andati in municipio a denunciare l’arrivo di parenti ma non erano andati a comunicarlo anche a loro. In altri casi registriamo come un accanimento nei loro confronti e un silenzio continuo da parte della Prefettura e delle varie istituzioni. Di fronte a certe situazioni non si può far finta di nulla, noi lo denunciamo pubblicamente agli organi di informazione.”
Gravissima la denuncia di Daniela Cauli: “I lavoratori – dichiara la rappresentante del Presidio permanente – ci dicono che i datori di lavoro sanno prima quando arrivano i controlli per cui possono prepararsi per non incorrere i sanzioni. Se questo corrisponde al vero è una situazione di estrema gravità, così come lo è il fatto che la Lazzaro utilizza personale proveniente da Brescia piuttosto che lavoratori presenti in zona e che non ha ancora pagato completamente dovuto ai suoi ex braccianti.”
14 gennaio 2014