Il sindaco di Tortona, Massimo Berutti insieme ai colleghi di Casale Monferrato ed Acqui Terme vogliono sollecitare il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota a non salvare solo i tribunali di Pinerolo ed Alba ma anche gli altri.
I tre primi cittadini vogliono avviare un’azione congiunta in difesa dei tre tribunali che avrà lo scopo di coinvolgere le 9 regioni italiane che hanno aderito all’ipotesi del referendum per abrogare la leggere che chiude i tribunali minori in Italia.
La presentazione dell’iniziativa è avvenuta ad Alessandria, durante una conferenza stampa che si è svolta presso la sede della provincia di Alessandria.
Presenti oltre al sindaco di Casale Monferrato, Giorgio Demezzi, e il vicesindaco di Acqui Terme, Franca Roso, anche i rispettivi presidenti degli ordini degli avvocati: Enrico Zani, Pietro Caire e Piero Piroddi, per discutere la riforma delle circoscrizioni giudiziarie.
L’obiettivo congiunto è di far sì che si giunga a una revisione della distribuzione delle circoscrizioni giudiziarie.
“Ho voluto questa conferenza al fine di porre le nostre rimostranze a un’azione che il presidente Cota insieme all’assessore Cirio e all’onorevole Malan ha portato avanti nei giorni scorsi a Roma in sede di commissione giustizia accompagnando i sindaci di Pinerolo e Alba – ha spiegato il sindaco Massimo Berutti -. Questo ci ha dato particolarmente fastidio. Acqui Terme e Casale Monferrato hanno avuto la nostra stessa sorte. Questo atteggiamento ci lascia perplessi, ma l’elemento che più ci ha amareggiato è che il presidente della Regione abbia preso di petto la posizione di due comuni e si dimentichi che in Piemonte sono stati chiusi sette tribunali e nove sezioni distaccate”.
“Era già avvenuto in estate dove c’era stata una discesa su Roma con questi sindaci – ha proseguito il sindaco Berutti -. Noi eravamo andati a Torino manifestando quello che non ci era sembrato un atteggiamento consono. Oggi ci riteniamo offesi, amareggiati e anche danneggiati. Se Alba e Pinerolo hanno gravi problemi logistici e di organizzazione, anche noi abbiamo situazioni di difficoltà con bacino dietro che ha comunque grandi problematiche. Se si vuole fare un’azione strategica si deve fare un’azione comune. E’ un’esortazione a tutti i soggetti politici che possono sostenerci in questa battaglia. Credo sia giusto ascoltare anche noi”.
“Concordo con quanto detto dal sindaco di Tortona – ha dichiarato il vicesindaco di Acqui Terme, Franca Roso –. Il Comune di Acqui pur non essendo realtà così grande ha subito un grave disagio. Si è parlato di efficientamento e di risparmio ma non lo abbiamo visto. Noi continuiamo a sostenere dei costi di sorveglianza e riscaldamento. Bisogna unire le forze per migliorare quanto è stato fatto”.
“Quello che noi chiediamo è pari dignità portando avanti le nostre istanze e il nostro territorio al livello degli altri – ha commentato il sindaco di Casale Monferrato, Giorgio Demezzi –. In fase di attuazione non ci sono risparmi e i comuni continuano a sostenere dei costi per il mantenimento del palazzo, peraltro senza sapere quale sarà il trasferimento che i comuni avranno per queste spese. L’attuazione pratica di questa riforma ministeriale (fatta dal Ministro Severino) ha dimostrato che tale scelta ha danneggiato le persone e non ha portato risparmio della spesa”.
Posizione condivisa appieno dal sindaco di Tortona, Massimo Berutti.
“Dopo le consultazioni ministeriali avviate a novembre per unificare le attuazioni e le norme, siamo in attesa di un decreto correttivo che dovrebbe essere promulgato entro fine gennaio – ha commentato il presidente dell’ordine degli avvocati di Casale Monferrato, Pietro Caire -. Questa riforma doveva essere ripensata e riproposta dopo aver fatto gli studi opportuni”.
“Se andiamo a parlare di disagi per i cittadini questi sono notevolissimi – ha chiosato il presidente dell’ordine degli avvocati di Tortona, Enrico Zani -: costi triplicati che vanno a carico dell’utente, tempi dilazionati per la fissazione e i rinvii delle udienze. Bisogna far sentire uguali tutti i cittadini perché tutti noi stiamo subendo dei disagi”.
“Nel piccolo la giustizia aveva una risposta più rapida e più efficiente – ha detto il presidente dell’ordine degli avvocati di Acqui Terme, Piero Piroddi –. Stiamo assistendo allo sfascio della giustizia. In più con l’accorpamento dei Giudici di Pace (nella nostra provincia Novi Ligure, Ovada, Serravalle e Valenza saranno accorpati ad Alessandria) si sfascerà anche questa giustizia di prossimità”.
13 gennaio 2014