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PERSONAGGI ALESSANDRINI: Don Giovanni Semino è sempre nel nostro cuore


L’aspetto asciutto, il sorriso paterno erano costantemente accompagnati da una parola di conforto, sostenuta con una carezza nei momenti più difficili di ogni esistenza dell’uomo.

Giovanni Semino nasce a Capriata d’Orba. La vocazione sacerdotale rinvigorisce il suo animo abbastanza precocemente, così a soli 24 anni è consacrato sacerdote. Proprio nel suo Paese natio inizia la delicata missione con l’incarico di viceparroco, poi è a Spinetta, proprio in quegli anni del dopoguerra quando in ogni Paese c’è il fervore della ricostruzione, un periodo di collegamento fra distruzione e rinascita, tra la povertà sofferta, con il benessere ancora lontano. È l’avvio di una missione in mezzo a case distrutte, a poco a poco risorte con la ferma volontà delle sue anime alle quali mai ha lasciato mancare la parola incoraggiante del Signore.

Il ruolo sacerdotale di Don Giovanni ha vissuto questi momenti egregiamente, con i pensieri della popolazione ancora ostinati ai tremendi periodi bellici, non sempre consolati dal ritorno dei loro cari, tanto attesi dal fronte.

Don Giovanni è Parroco nelle comunità di Piovera, poi di Bassignana, accolto calorosamente dai fedeli, fin quando nel 1977 il Vescovo Monsignor Giuseppe Almici gli affida l’incarico di Cappellano dell’Ospedale Civile, dedicato ai Santi Antonio e Biagio, ov’è rimasto per oltre 30 anni, fino al termine della sua serena esistenza al servizio del prossimo.

Ci salutammo l’ultima volta quel freddissimo 23 gennaio 2010, con la consueta promessa di rivederci il sabato successivo, come da lungo tempo ormai divenne nostra abitudine. Ahimé, questa volta, non fu così!

L’amicizia s’era formata in momenti impegnativi, molto delicati a cui ogni famiglia è soggetta, eppure proprio in questi attimi Don Giovanni esternava la parte migliore del suo generoso animo, con il sorriso, la parola al momento giusto, il solido immancabile sostegno tanto morale quanto spirituale.

È stato, Don Giovanni, un uomo paziente, disponibile, pronto al dialogo, sostenuto dalla sua ferma sicurezza, fondata nell’incrollabile fede, un attimo di serenità, di conforto uno sprono a continuare, fra le insidie della vita, il cammino nella speranza con l’esorto a trasmettere sicurezza alle persone colpite dal dolore; con questi sentimenti è stato più difficile continuare senza la sua presenza.

Forse chi scrive ha avuto modo di apprezzare le sue qualità in quanto è stato scelto al suo fianco per accompagnare, con la musica, le Sante Messe dal Don celebrate.

Ricordo la sua pazienza, il suo sguardo nell’indicare i momenti in cui occorreva sottolineare i passaggi più solenni della liturgia, incoraggiando con oculate attenzioni la mia incertezza: quanti lieti momenti rimasti indelebili nella memoria!

Il suo organista Franco Montaldo


26 gennaio 2014

 

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