bancali pellet -Avevano sperato di trascorrere un inverno al caldo e, visto il prezzo proposto, anche con una modica spesa rispetto a quella prevista.

Così una decina di ovadesi, riuniti tra loro nel periodo estivo dell’anno scorso, hanno acquistato dalla B. S. (si tratta delle iniziali), impresa pubblicizzata in Internet, diversi bancali di pellet da custodire in attesa del freddo inverno.

Invece, a stagione invernale inoltrata, sono dovuti ricorrere ad acquisti alternativi perché quella merce ordinata via internet, e confermata dall’impresa venditrice, non è mai stata consegnata.

Il prezzo proposto era interessante, non eccessivamente basso (40/50 centesimi inferiore alle altre proposte) e soprattutto il pagamento richiesto, anticipato, era solo del 30% rispetto all’intero importo.

L’offerta era così interessante che molte persone hanno segnalato quella proposta ad amici e parenti.

I singoli acquirenti hanno effettuato i pagamenti richiesti mediante bonifici sul conto corrente indicato e ricevuto un documento di “conferma d’ordine” e l’indicazione relativa alla consegna per la prima settimana di ottobre.

Giunto il periodo per la consegna la merce non è stata consegnata, sono partite le prime telefonate di sollecitazione, le mail di invito a rispettare i tempi indicati, ma dopo le prime iniziali giustificazioni (troppe consegne, camion rotto, sciopero dei lavoratori) le centraliniste dell’impresa (tutte donne) hanno iniziato a non rispondere più al telefono.

Sono stati necessari due mesi di intense indagini ad opera degli investigatori della Polizia Stradale di Ovada al comando di Marina Listante per individuare i responsabili e raccogliere gli elementi utili a sostenere le loro responsabilità.

Si tratta di due giovani soggetti S.M. e G.C., titolari del conto corrente sul quale venivano effettuati i pagamenti nonché amministratori di una società operante nel settore del commercio all’ingrosso ed al dettaglio di materiale per l’edilizia e altro.

In realtà i soggetti avevano acquistato le quote della società nell’aprile dell’anno 2013 e reso operativa una impresa che non esercitava da diversi anni.

Una buona veste grafica in internet con tanto di sito, una pubblicità battente attraverso la rete e sono iniziati ad arrivare gli ordini di materiale, con il pagamento del 30% di quanto ordinato. Le consegne, per tutti sarebbero state avviate ad Ottobre, c’era il tempo per accumulare centinaia, migliaia di ordini con relativo pagamento dell’anticipo.

Centinaia e centinaia le denunce sono state presentate presso l’Autorità Giudiziaria.

Completate le indagini anche con l’esame di documentazione bancaria, sono emerse inequivocabili le responsabilità dei due proprietari ed amministratori per un raggiro che ha interessato diverse centinaia di truffati ed un volume di affari intorno al mezzo milione di euro consumati in meno di sei mesi.

Sono stati avviati accertamenti finalizzati alla individuazione di eventuali proprietà o conti correnti dei soggetti per il possibile recupero dei valori.

 26 gennaio 2014