Nel contempo avevo fornito informazioni sui dati spaventosi relativi alla presenza di polveri sottili e ossido di azoto nella nostra zona, con conseguente avvelenamento dell’aria e intensificazione di malattie e tumori. Avvelenamento esemplificato da quella immagine, pubblicata sull’ultimo numero del mensile «Il Comune», in cui appare una foto tratta dalla relazione dell’Arpa con un filtro bianco e poi lo stesso filtro, 24 ore dopo, completamente annerito.
Quali le reazioni alla notizia?
– Non ho letto ancora alcun comunicato emesso dai Comuni della Bassa Valle Scrivia che, a onor del vero, sono stati tra i pochi a muoversi a suo tempo.
– Nessun commento da parte della Provincia di Alessandria o di qualche suo assessore. Eppure i tecnici avevano dichiarato che se la centrale fosse stata posizionata 200 metri più a ovest, in territorio piemontese, l’avrebbero bocciata poiché priva dei requisiti necessari. Poi la Provincia è scomparsa di scena e di fatto, come si apprende dalla sentenza, ha fatto un accordo con Pavia e non si è neppure presentata alle udienze del Tar.
– La carta stampata ha dato voce esclusivamente al signor Bosone, presidente PD della Provincia di Pavia, il quale ha esultato per la sentenza e ha gridato “Vittoria, vittoria!”. Caso più eclatante: l’articolo del «Popolo di Tortona».
– E la gente? Nessuna reazione. Non uno che mi abbia chiesto informazioni, a parte Donatella che mi ha scritto: “Io suggerirei al presidente della Provincia di Pavia, Daniele Bosone, di occuparsi della Certosa di Pavia in stato di degrado e di Pavia che stanno distruggendo. Quante belle e utili cose si potrebbero fare, utilizzando i soldi delle centrali inutili e inquinanti, per migliorare la nostra offerta di turismo artistico!”.
Eppure non più tardi di una dozzina di anni fa, all’epoca della Solchem, diverse centinaia di persone avevano partecipato alle assemblee o alla “Marcia per la salute” pedalando da Castelnuovo a Voghera con accompagnamento di cinquanta trattori e di calessi.
Cosa è successo nel frattempo? Le mie segnalazioni, che cerco sempre di documentare bene, non interessano più? E allora tanto vale smetterla di inviare messaggi e cercare di conoscere di capire, di pensare cosa sia meglio fare tenendo come obiettivo fisso il Bene comune.
Forse è subentrata una sorta di fatalismo o di delega (classico il “Ma il Comune cosa fa?”) da parte di persone che non spostano una cellula cerebrale e un dito per capire e per fare.
Le battaglie non le vincono né i Tar né i Comuni, ma la gente che vuol bene al proprio territorio e si batte per la bellezza e per la salute.
Antonello Brunetti
26 gennaio 2014