In seguito alla contestazione del reato di evasione e il relativo arresto da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Investigativo di Tortona, sono stato assolto dal Gup del Tribunale di Alessandria, perchè il fatto non sussiste.
Com’è noto, essendo agli arresti domiciliari, godo di permessi orari che mi garantiscono libertà di movimento dalle 10 alle 12 tutti i giorni eccetto mercoledi e venerdi.
Il giorno 20 gennaio ero giunto nella mia abitazione con una decina di minuti di ritardo. Ho spiegato nel dibattimento che ero andato a Voghera in automobile alle ore 10 unicamente per ritirare ricette mediche da due distinti medici e mi ero recato al Centro di Prenotazione Unica (CUP) per prenotare alcune visite mediche urgenti visto che soffro di gravi patologie. Non solo: ero andato in due farmacie di Voghera per acquistare medicinali per mia madre che è anziana, malata da tempo, sofferente ed è un soggetto fragile e debole. Non ero andato al bar a giocare a biliardo o in giro con la fidanzata.
Pertanto nessuna evasione e nessun allontanamento dalla mia abitazione ma solo un gesto di amore e di solidarietà verso mia madre. Poi alle 11.40 la partenza per Tortona, ma a causa della coda trovata al CUP e la strada statale che imponeva i 70 km orari sono giunto nella mia casa alle 12. 15.
I carabinieri, nonostante le mie spiegazioni esaurienti ed esaustive e con la documentazione sanitaria, procedono con l’arresto.
Una forzatura che non trova spiegazioni plausibili. Per sette ore, io che sono diabetico, resterò negli uffici dei militari senza bere neanche un bicchiere d’acqua nè ho potuto mangiare e cosi’ la glicemia nel sangue è schizzata a 332 ( il massimo è 100!)
Dopo il rito delle foto e delle impronte digitali ( che di solito si fanno solo a coloro che entrano in carcere) sono stato portato a casa con una denuncia. Col mio avvocato mi sono presentato al processo con rito direttissimo e giudicato della Presidente come persona che non ha commesso il reato perchè non sussiste.
Il pubblico ministero aveva chiesto 4 mesi di reclusione ma i miei argomenti e del teste che mi ha accompagnato in quelle due ore hanno convinto il giudice monocratico che non ha disposto la carcerazione, ma l’assoluzione.
Un provvedimento, quello della carcerazione, abnorme, eccessivo e sproporzionato per pochi minuti di ritardo dovuti solo a motivi sanitari seri e comprovati. Quindi nessun dolo da parte mia, nessuna volontà consapevole di commettere un reato e nessuna colpa. Non riesco a capire razionalmente la mancanza del buon senso, della flessibilità e del discernimento nell’applicare la legge di fronte a motivi cosi gravi che riguardano gli ultimi, i soggetti fragili, deboli e non tutelati.
Io ho paura di questa deriva giustizialista che c’è in Italia e temo gli eccessi e gli abusi nel diritto penale, ma questa sentenza mi fa nutrire molta speranza per contrastare la tortura ingiusta (carcere) e la malagiustizia.
Alberto Giannino
31 gennaio 2014