Degli attori di medio livello, non tanto famosi, possono dar vita ad un buon film? La risposta ovviamente è sì e “Disconnect” ne è una prova.
Opera prima del regista americano Henry Alex Rubin che si cimenta con un lungometraggio dopo molti spot pubblicitari per marchi famosi come Adidas , Volvo , Samsung e Coca Cola, il film è stato presentato al Toronto International Film Festival e fuori concorso alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia, nel 2012.
A rendere originale “Disconnect” è soprattutto la trama, basata su tre storie parallele raccontante in contemporanea che nulla hanno in comune tra di loro se non l’uso degli attuali mezzi di comunicazione (pc, tablet, smartphone) e uno dei personaggi che in qualche modo è legato in maniera molto labile due delle tre storie.
Nella prima ad esempio, uno dei soci della televisione che vede per protagonista una giovane giornalista e un ragazzo minorenne che vende sesso su internet a sua volta è il padre di uno dei due ragazzi protagonista della seconda storia e a sua volta, il padre del secondo ragazzo è un poliziotto che aiuta i due protagonisti delle terza storia.
Le tre storie proseguono in modo simultaneo e parallelamente per tutto il film fino al finale.
Gli attori, se escludiamo il bravo Jason Bateman (Io sono tu, Come ammazzare il capo e vivere felici, cambio vita, Paul e Hancock), come detto non sono di prima grandezza. Troviamo Hope Davis (Real Steel e i due presidenti) moglie di Bateman nel film, l’ottima Paula Patton (Cani sciolti, Protocollo fantasma, Deja vu e Hitch), Frank Grillo (Zero Dark Thirty), Andrea Riseborough (Doppio gioco, Oblivion e Non lasciarmi) e tre giovani attori che non citiamo il nome per non tediare oltre il lettore.
Tutti i protagonisti del film però, recitano alla grande il ruolo che sono chiamati ad interpretare, certo le parti non sono di estrema difficoltà perché ambientato ai nostri giorni, tuttavia nessuna sbavatura, tentennamento o recitazioni che si notano sforzate o costruite.
La trama, come detto, è il filo conduttore del film ed è incalzante e con ricchi colpi di scena.
Pochi effetti speciali, ma il film è sicuramente da vedere.
18 gennaio 2014