Terminato l’incontro conviviale, i ragazzi del movimento giovanile hanno posizionato nel pomeriggio in Corso Roma un gazebo per continuare l’attività di raccolta firme, per ottenere un maggior numero di parcheggi “bianchi” nella zona limitrofa alla stazione ferroviaria.
“Durante il periodo natalizio – commenta il Coordinatore Regionale del Piemonte di Giovane Italia Gianluca Colletti – abbiamo sviluppato nuovi progetti e ci siamo soffermati nell’affrontare i problemi che “toccano” da vicino la popolazione alessandrina e non solo. Numerosi sono stati i colloqui con i negozianti e commercianti della città, per poter avere un quadro generale dell’andamento del tessuto economico della nostra comunità. La situazione ci è sembrata critica da subito e non capiamo la totale assenza dei rappresentanti comunali, che nelle festività natalizie sono stati pressoché assenti ed ignari di una situazione difficile da parte di tutti quei commercianti che hanno passato un Natale di stenti più che di lavoro.”
Un commercio in ginocchio che preoccupa i giovani azzurri: “La situazione della nostra provincia è surreale – continua Colletti – le aziende più colpite ovviamente sono quelle del comparto edile che hanno subito un tracollo incredibile senza precedenti. Proprio per questo mi chiedo quando il Governo italiano inizierà a pensare all’Italia e agli italiani, quando si parlerà seriamente di riduzione delle tasse e della burocrazia. È necessario ricostruire quel rapporto tra sistema finanziario e sistema delle imprese che ha permesso negli anni del boom italiano la grande crescita del nostro paese. E’ necessario battersi per l’allentamento del Patto di Stabilità e smetterla di attanagliare le imprese italiane che senza ottenere nessun nuovo lavoro sono costrette a bruciare risorse per la troppa burocrazia italiana. Penso che in un paese moderno e sviluppato come dovrebbe essere il nostro, sia impensabile che un’impresa debba spendere in continuazione risorse per provare ad ottenere un lavoro/commessa che poi per assurdo non avrà mai. In parole povere se in Italia vuoi lavorare prima devi pagare la burocrazia, dopo e forse lavori, ma intanto hai speso. Paradossalmente in Italia se acquisti una casa alla fine della tua vita tra tasse, interessi ecc, è come se ne avessi comprate due, in Italia paghi le tasse di possesso su dei beni per i quali hai già pagato imposte, bolli e accise. Questa situazione è ormai insostenibile e ad Alessandria sta sicuramente pesando più che in altre province, per la totale o quasi assenza di programmazione politica ed amministrativa sul territorio. Non è più tollerabile – conclude Colletti – continuare a subire passivamente le conseguenze di una crisi economica opprimente e di una dichiarazione di dissesto finanziario della Città di Alessandria avventata, che sta portando al tracollo con se tutti i suoi cittadini, imprenditori e commercianti.”
2 gennaio 2013