Lo spunto della lettera nasce dall’intervista che abbiamo fatto al primo cittadino nei giorni scorsi ed in particolare dalla risposta che lui ha dato quando gli abbiamo chiesto cos’ha fatto la sua Amministrazione per combattere l’inquinamento atmosferico.
Berutti ha risposto testualmente “In una città della pianura padana, crocevia autostradale e stradale, o fai uno scudo stellare o se no c’è ben poco da fare contro l’inquinamento atmosferico. Poi possiamo dire tutto quello che vogliamo …”
Annamaria Agosti sembra contestare le affermazioni di Berutti, perché, a quanto pare, lui, a mettere in campo quelle poche e semplici idee proposte dagli esperti di cui era a conoscenza, non ci ha neppure provato, malgrado sia riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che l’inquinamento delle PM10 sia molto pericoloso per la salute dei cittadini con aumento di allergie e riniti, per non dire di peggio.
Secondo la legge ogni sindaco è il primo responsabile della salute pubblica.
Perché Berutti e gli altri soggetti a cui è stata inviata la lettera non hanno fatto nulla?
Oppure lo hanno fatto senza però informare qualcuno e né tantomeno Annamaria Agosti che ha inviato loro il dossier?
Questa ed altre domande emergono dalla lettera che pubblichiamo di seguito a cui sarebbe bene che i nostri Amministratori dessero una risposta.
Ne va della salute dei cittadini.
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Egregio direttore
Il Sindaco Berutti ha davanti a sé, sulla scrivania, un fascicolo che prospetta una soluzione fattibile, testata efficacemente per abbattere i livelli di inquinamento da polveri sottili, ma nell’intervista rilasciata ad Oggi Cronaca dice che c’è ben poco da fare contro lo smog, tranne quella di installare uno scudo spaziale.
Perché?
Quanto scriviamo non è frutto di supposizioni o voci di corridoio, bensì di conoscenza diretta ed approfondita di tale dossier, trasmesso in data 12 febbraio 2013 al Primo Cittadino tramite la segreteria del Comune, che ce ne ha confermato la consegna sia a Berutti, che all’Assessore con delega all’ambiente, Daniele Calore.
Per un ulteriore scrupolo di coscienza, lo stesso fascicolo è stato trasmesso anche al Comandante della Polizia Municipale, Flaviano Crocco, il giorno seguente.
Della proposta erano quindi al corrente tre figure, le quali, ognuna per il proprio ruolo, ha un certo margine decisionale nella scelta di interventi tesi al miglioramento della qualità dell’aria, all’abbattimento delle emissioni ed alla salute pubblica.
Perché una soluzione, già testata efficacemente all’estero e realizzabile ad un costo irrisorio, è stata snobbata?
Perché gli sforzi fatti dall’Assessore Calore (che ci confermò la validità dell’intervento proposto, dopo averlo fatto esaminare dai propri consulenti) sono stati ignorati?
Perché un tema di interesse del Comandante dei Vigili Urbani, viene liquidato dal Primo Cittadino con l’ovvietà di un “possiamo dire tutto quello che vogliamo”?
DI COSA SI TRATTA
Norvegia, luglio 2007. Un rapporto ambientale lancia l’allarme sui livelli di piombo, mercurio e policlorobifenili assimilati dalla fauna ittica nella zona di Drammen. L’inquinamento dell’aria, assorbito dal mare in 33 fiordi della costa è talmente elevato da rendere potenzialmente pericoloso per la salute umana il consumo di pesci e molluschi provenienti da quelle acque.
Drammen, la cittadina con i livelli di inquinamento più alti, è un crocevia per il trasporto su strada, ferrovia e nave. Il porto è lo snodo principale per le importazioni in Norvegia. In più, l’inquinamento dovuto alle emissioni industriali ha costantemente presentato necessità di contenimento.
La soluzione individuata dai norvegesi è stata quella della pulizia strade, tramite spazzamento e lavaggio. Una tipologia di intervento cardine, nei piani relativi alla qualità dell’aria in diversi paesi quali Austria, Germania, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Regno Unito.
I norvegesi riscontrano che le spazzatrici stradali permettono la rimozione di una gran parte delle polveri PM10, senza aver lavato la strada .
La rimozione delle polveri sottili è ottimale quando viene effettuata al mattino presto, prima che il passaggio del traffico inizi a sollevare le polveri dall’asfalto . A Drammen, città di 60mila abitanti, sono state rimosse 100 tonnellate di polveri sottili con l’impiego di una sola macchina, usata per spazzare le strade principali, durante un periodo invernale di 21 giorni. Si tratta di una ingente quantità di materiale sottratta al ricircolo nell’aria ed al deflusso nelle acque, con conseguente inquinamento. E parimenti, sottratta dai polmoni della popolazione, migliorandone la salute e la qualità della vita.
Il cloruro di magnesio abbatte il 70% delle polveri inalabili
I dati diventano ancora più significativi, abbinando allo spazzamento l’azione di lavaggio strade.
Uno studio effettuato in condizioni particolarmente severe, all’interno del tunnel di Drammen, un percorso di 4 chilometri equipaggiato da impianto di ventilazione, che vede il transito di circa 6.000 veicoli ogni giorno, dimostra come il lavaggio strade effettuato impiegando delle soluzioni composte da cloruro di magnesio al 20% di diluizione, abbia portato notevoli miglioramenti della qualità dell’aria.
L’abbattimento del particolato e della polveri si è rivelato altamente significativo: sono state riscontrate riduzioni pari al 56% per i Pm10, e al 70% per i Pm 10-2,5 (le polveri sottili totalmente inalabili). Tali effetti si protraevano nei dieci giorni successivi al lavaggio strade, per lo stesso principio secondo il quale il particolato torna in sospensione: l’azione meccanica di sollevamento dovuta al transito delle automobili, su strade trattate con il Magnesio Cloruro, ne rinnova l’efficacia e la rigenerazione.
In più, è scientificamente provato come il cloruro di magnesio aumenti la protezione dell’organismo nei confronti delle aggressioni batteriche e virali e contemporaneamente rafforzi il sistema immunitario nell’uomo, quindi anche l’eventuale aerosol rimasto in sospensione dopo il lavaggio strade, è un ulteriore migliorativo della qualità dell’aria. Non ultimo, il cloruro di magnesio è uno scarto della raffinazione del comune sale da cucina, quindi un prodotto dal costo particolarmente contenuto.
Una opportunità per essere città modello e rinascere. Ma a Berutti non piace
In realtà, esistono anche altri additivi che posso essere utilizzati in soluzione acquosa ed impiegati per il lavaggio strade; nel 2012, la Regione Piemonte, su iniziativa dell’Assessore Rovello, aveva testato dei preparati di origine biologica capaci di “incollare” lo smog all’asfalto.
Si tratta di prodotti sui quali la ricerca è ancora aperta. E questa poteva essere l’ennesima occasione di rilancio della città sotto il profilo occupazionale.
Infatti, l’ulteriore suggerimento nel dossier recapitato al Sindaco, conteneva l’indirizzo su come coinvolgere il gruppo Mossi & Ghisolfi con il Parco Scientifico Tecnologico per studiare (e sperimentare con il lavaggio strade) dei nuovi prodotti.
Partire nell’immediato impiegando il Magnesio Cloruro, mentre il gruppo M&G svolgeva attività di ricerca, avrebbe apportato notevoli benefici alla città, sia in termini di salute dei cittadini, che di immagine e di azione concreta svolta dall’Amministrazione Comunale.
Iniziare a livello locale, con dei risultati incontrovertibili da portare sul tavolo provinciale, avrebbe potuto significare diventare un esempio virtuoso di città capofila, ed arrivare gradatamente ad una operatività di larga scala coinvolgendo i Comuni limitrofi per migliorare la qualità dell’aria in maniera sempre più significativa.
“In una città della pianura padana, crocevia autostradale e stradale, o fai uno scudo stellare o se no c’è ben poco da fare contro l’inquinamento atmosferico.”.
Certo, questa è l’opinione del Sindaco uscente. Però, visto che abbiamo sia i mezzi per il lavaggio strade che le spazzatrici, e visto che è stata proprio una rappresentante di quei cittadini che Berutti vorrebbe vedersi davanti, a proporla, dopo le ultime dichiarazioni rilasciate dal Primo Cittadino, qualche perplessità rimane, lì, sospesa. Come il particolato.
Annamaria Agosti
8 dicembre 2013