lisino - IPoca trasparenza e informazioni fornite non veritiere, ma grazie ad alcuni sanitari e carabinieri abbiamo fatto chiarezza, finalmente. Questo emerge dalla situazione che riguarda l’intossicazione degli anziani avvenuta la sera di Natale alla residenza “Leandro Lisino” di Tortona.

Abbiamo pungolato i medici dell’ospedale di Tortona per avere notizie ufficiali in merito all’intossicazione, per sapere effettivamente quante persone siano rimaste intossicate, quante decedute e quante sono ancora ricoverate in ospedale e purtroppo è arrivata la conferma che due anziani ospiti della struttura rimasti intossicati dal cibo, si trovano ancora ricoverati presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale e sono tuttora  in prognosi riservata.

L’informazione che ci era stata fornita da un’addetta della Residenza Lisino il giorno di Santo Stefano e cioè che tutti erano in miglioramento, quindi, non era vera.

Riteniamo gravissimo il fatto che siano state fornite notizie errate e fuorvianti agli organi di informazione nascondendo quella che a tutti gli effetti, invece, era la verità.

A questo punto emergono anche forti dubbi sull’attendibilità della notizia che tre anziani siano rientrati dall’ospedale alla Residenza il giorno seguente.

A questo punto, non sappiamo più neppure se ritenere giusto il numero di cinque le persone trasportate al Pronto Soccorso.

Anche il direttore sanitario dell’ospedale di Tortona, Pamela Morelli, non ha voluto parlare e si è trincerata dietro una dichiarazione che sembra uno scarica-barile: “Con ogni probabilità – ci ha detto Pamela Morelli – nella giornata di lunedì emetteremo un comunicato- stampa ufficiale sulla vicenda, ma non sarà l’ospedale di Tortona a farlo ma la stessa Asl attraverso l’addetta stampa, sempre che il direttore generale, Paolo Marforio, lo riterrà opportuno.”

Tutto e niente, quindi. Per fortuna – e finalmente – altre fonti ufficiali dell’ospedale confermano ciò che invece è successo veramente.

Purtroppo una persona che era ricoverata in ospedale proveniente dalla residenza Lisino, pensionata di 90 anni,  è deceduta, ma  soltanto l’autopsia potrà stabilire se il decesso è dovuto alla conseguenza dell’intossicazione o se è avvenuto per altre cause. Al momento non risultano altre persone decedute, ma due anziani, come detto, si trovano ricoverate presso il reparto di rianimazione dell’ospedale di Tortona, in prognosi riservata. E di questi due anziani gravi nessuno aveva fatto menzione.

La Procura della Repubblica di Alessandria ha aperto un’indagine sulla vicenda e speriamo possa fare ulteriore chiarezza ed individuare eventuali colpevoli dell’accaduto, mentre  continuano i sopralluoghi presso la struttura.

Dai carabinieri dei Nas, intanto, arriva la conferma che si è trattato di un’intossicazione alimentare e non, invece, di un virus che potrebbe propagarsi in città o presso altri ospiti della Casa di Riposo.

I carabinieri confermano che la situazione, almeno per quanto riguarda l’infezione, è sotto controllo, nel senso che i casi sono quelli accertati e cioè circa una trentina e non sono destinati a crescere proprio perché trattasi di intossicazione dovuta all’ingerimento di cibo.

Secondo i Nas non ci sono pericoli di ulteriori infezioni, quindi le voci che circolano in città riguardo possibili virus che potrebbero propagarsi ad altre persone, sono infondate.

 

DENUNCIAMO IL SILENZIO DI TUTTI



Spiace che una simile informazione abbiamo dovuto darla noi, cioè un organo di informazione locale, grazie a diverse telefonate effettuate a fonti ufficiali e non sia stata data, invece,  dall’Asl, oppure dal Comune (il sindaco è il primo responsabile della salute pubblica) o dalla società Kursana che gestisce la residenza Lisino.

L’infezione alimentare è avvenuta mercoledì sera, la notizia è diventata di dominio pubblico giovedì. Sono passati 4 giorni dall’episodio e nessuno che abbia fornito un comunicato stampa ufficiale, in modo da rassicurare pubblicamente i tortonesi o che abbia fatto chiarezza su una vicenda che ha messo in allarme moltissimi abitanti.

Non possiamo che stigmatizzare questo comportamento che riteniamo tutt’altro che trasparente.

Lo riteniamo inconcepibile, perché come abbiamo già avuto modo di evidenziare, il silenzio non fa altro che alimentare dubbi e sospetti, fa emergere notizie non veritiere, incontrollabili, mette sfiducia e preoccupazione nella gente, rendendola sospettosa verso le istituzioni e timorosa riguardo a possibili epidemie come quelle che si vedono nei film.

Questo non è il modo di agire e lo urliamo a gran voce.

 29 dicembre 2013