albero - IGli abitanti di Castelnuovo Scrivia da giovedì riceveranno il Calendario 2014 dedicato alle siepi e agli arbusti.

Due mesi riportano le foto di due lunghe siepi lungo le strade di Cantaberta e dell’Olmo. Queste siepi esistono ancora nonostante l’indifferenza e l’incapacità di chi compie le cosiddette opere pubbliche. Ve ne racconto la vicenda in sintesi.

All’epoca della Terza corsia autostradale vennero espropriati molti terreni compresi quelli destinate alle “cortine arboree”. I proprietari si misero in tasca i soldi e lasciarono strisciate di una decina di metri dilarghezza per la piantumazione di alberi. Questi vennero collocati dall’autostrada, ma mai innaffiati. Risultato: piante tutte morte e terreni rioccupati abusivamente e, oserei dire, “giustamente” dagli agricoltori, il tutto nella totale indifferenza generale di chi doveva controllare.

Cosa c’entra la strada dell’olmo? Qui esisteva una delle ultime siepi campestri; nessun tecnico pagato per redigere uno studio sull’impatto ambientale venne sul posto e solo guardando cartine stradali decisero di espropriare. Il che avrebbe voluto dire fare il deserto, collocare qualche pianta e poi lasciarla morire. Ho rifiutato l’esproprio e ho difeso quella siepe con i denti, sino a quando trovai un geometra serio della Milano-Genova che accettò di venire sul posto e che imbarazzatissimo mi diede ragione ed escluse questa strisciata di siepe dallo spianamento previsto. Purtroppo ora questo geometra non c’è più e a fronte di mie segnalazioni su una serie di errori di esecuzione per lo smaltimento di acque piovane non ho mai avuto alcuna risposta.

Storia simile per la strada Cantaberta. Si deve alzare la stradina di un metro e quindi mi comunicano che esproprieranno una strisciata di quattro metri di larghezza facendo fuori una siepe che avevo ricreato, sulla base dei miei ricordi infantili, ricchissima di arbusti locali.

L’argine lì non serve a nulla perché i terreni sono in pendio e quindi fanno già da argine. Fatto sta che tutti gli alberelli e gli arbusti lungo la parte rimanente della strada Cantaberta vengono sradicati. Io resisto e contesto l’esproprio. Anche in questo caso ho la fortuna di imbattermi in un giovane geometra castelnovese che viene sul posto, verifica e riduce l’area da espropriare, salvando la siepe.

Si fanno tante chiacchiere sulla tutela ambientale, ma solitamente prevalgono l’ignoranza o l’indifferenza.

Per esperienza diretta vi assicuro che anche la semplice difesa di un albero, di una siepe, di uno scorcio paesaggistico è cosa difficile ed estenuante. Non parliamo poi di terreni demaniali, rive dei torrenti, alberi secolari o di pregio.

Antonello Brunetti



 18 dicembre 2013