La nostra Associazione AFA -Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente, in data 22 ottobre 2013, ha richiesto alla Direzione Trasporti della Regione Piemonte l’accesso agli atti prodotti dai Tavoli tecnici sull’Idrogeologia e Amianto.
In data 5 novembre, la Direzone Trasporti ha risposto affermando quanto segue:
“..per quanto concerne la seconda istanza di accesso riguardante l’acquisizione dei documenti sinora prodotti dai tavol tecnici su Idrogeologia e Amianto si precisa che i suddetti tavoli sono stati costituiti nell’ambito dell’Osservatorio ambientale per il Terzo Valico dei Giovi,istituito dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare e ad esso va riferita un’eventuale produzione di atti in merito agli argomenti in questione…”
La risposta ha prodotto sconcerto e la necessità di chiarimenti in quanto per mesi in documenti, comunicati stampa, articoli di giornale, è sempre stato affermato che tali tavoli erano istituiti in base alla legge Regionale 4/2011, per questo abbiamo ritenuto corretto inoltrare la richiesta di accesso agli atti proprio alla Regione Piemonte.
Infatti tale affermazione è contenuta tra l’altro in documenti reperibili sul web attribuiti al Dott. Alberto Mallarino, membro della struttura di coordinamento tecnico-operativa istituita proprio in base all’art. 6 della legge regionale 4/2011 come rappresentante dei comuni interessati dal Terzo Valico e membro, a quanto pare, anche dei suddetti tavoli tematici.
Proprio il Dott. Mallarino, in qualità di rappresentante degli Enti, ha più volte dichiarato, come si evince dall’allegato 2 alla presente, scaricato dal sito notavterzovalico.info, “la necessità di legittimare l’operato dei G.d.L. (gruppi di lavoro) istituiti ai sensi della L.R.4/2011 (rischio amianto e rischio idrogeologico) e trasformarlo in altrettante prescrizioni verso Co.civ”
Infatti, in data 13 luglio 2013, durante una seduta dell’Osservatorio ambientale tenutasi a Genova, quanto prodotto fino ad allora dai gruppi di lavoro è stato presentato da parte della Regione e del Dott. Mallarino all’Osservatorio medesimo e recepito poi nella determina direttoriale del 2/8/2013 come prescrizione.
Tale affermazione della Regione ha suscitato la reazione della nostra Associazione che ha quindi ritenuto opportuno richiedere al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Piemonte, al Prefetto e a tutti i Comuni interessati dal tracciato del Terzo Valico, a chi facciano riferimento i suddetti tavoli ed in base a quale normativa regionale o nazionale siano stati costituiti; ha altresì richiesto da chi, quando e in base a quale normativa sia stato nominato il Dott. Mallarino all’interno dei gruppi di lavoro, visto che risulta ufficialmente nominato soltanto all’interno della struttura di coordinamento tecnico operativa ai sensi dell’art. 6 L.R. 4/2011 (nomina con Decreto Presidente della Giunta Regionale n. 80/2012).
In data 16 dicembre il Ministero dell’Ambiente ha risposto all’AFA e alla Regione precisando che “preliminarmente occorre rilevare la non piena aderenza a quanto rappresentato dalla Regione Piemonte“ nella risposta all’Associazione.
Il Ministero precisa che ”questo Osservatorio ha provveduto a istituire gruppi di lavoro, individuando in prima istanza quelli sulle tematiche Amianto e Idrogeologia presieduti dal Rappresentante Regionale in seno all’organo stesso, con il compito di interfacciarsi con gli eventuali e diversi tavoli tecnici istituiti da altri soggetti istituzionali e in particolare con i tavoli tecnici istituiti dalla Regione Piemonte, ai sensi della Legge Regionale n.4/2011, che hanno operato in autonomia e secondo gli indirizzi della Regione medesima.”
Il Ministero quindi smentisce la Regione Piemonte. La tanto proclamata trasparenza e informazione nella vicenda del Terzo Valico appare sempre più inesistente. Nessuno degli enti in questione ha fornito i documenti richiesti, rimbalzandosi a vicenda le competenze.
Dalla lettura della corrispondenza e dall’analisi della menzionata Legge Regionale n.4/2011, la nostra Associazione evince che i Tavoli su Idrogeologia e Amianto siano stati itituiti con una procedura anomala e a nostro avviso illegittima; a tali tavoli, infatti, dovevano essere presenti anche le Associazioni ambientaliste e i rappresentanti degli Enti locali, così come era avvenuto per l’istituzione del Comitato di Pilotaggio e la Struttura di Coordinamento Tecnico-operativa, con nomina da parte dell’Assemblea dei Sindaci e delibera di Giunta regionale.
Gianni Repetto – Afa
27 dicembre 2013