La stazione di Acqui il giorno di Natale

La stazione di Acqui il giorno di Natale

Nonostante l’annosa diatriba relativa al presunto malfunzionamento delle nuove obliteratrici presenti presso la Stazione Ferroviaria di Acqui Terme sia stata parzialmente

risolta con gradimento dei clienti pendolari e non solamente delle linee che dalla città termale raggiungono Genova, Alessandria, Asti e Savona, starebbe profilandosi una nuova querelle riguardante due ordini di mancato riguardo delle Ferrovie dello Stato nei confronti degli utenti-clienti acquesi e del vasto circondario sia per una mancata forma di rispetto verso persone che per motivi turistici o professionali hanno necessità di lasciare la città di San Guido, la capitale storica del Brachetto d’Acqui docg, alle prime luci dell’alba o in giornate festive particolarmente significative come quella odierna (mercoledì 25 dicembre) trovandosi dinnanzi spiacevoli sorprese.

L’associazione no profit LineaCultura, il cui sottoscritto Massimo Garbarino si onora di presiedere per il 2013/2014, nell’ottica sinergica con le autorità Altomonferrine e il sodalizio dei pendolari presieduto da Alfio Zorzan, pur nel rispetto delle disposizioni in vigore da parte delle FFSS, ha appurato che non pochi utenti nella giornata del Natale 2013 avrebbero avuto qualche difficoltà oggettiva nell’ottenere la carta di circolazione sulla rete ferroviaria.

Massimo Garbarino

Massimo Garbarino

In particolare, a meno di ottenerla direttamente sui convogli regionali e interregionali rivolgendosi personalmente al capotreno – con la conseguente maggiorazione del biglietto ferroviario medesimo – l’alternativa sarebbe consistita nell’avere il biglietto di accesso ai treni medesimi mediante le apparecchiature telematiche (una per la precisione ad Acqui Terme, ndr) presenti nell’atrio principale della Stazione ferroviaria, a destra

della biglietteria totalmente chiusa il giorno di mercoledì 25 dicembre.

La particolarità poco edificante per una città dall’antica consuetudine dell’accoglienza avendo una connotazione turistica è che non a tutti sarebbe possibile elaborare la carta di circolazione dal momento che attualmente per accedere ai terminali è necessario disporre come minimo di una credit card, riducendo ad una minoranza privilegiata la possibilità di avere la stampa del biglietto ferroviario.

Altra problematica concerne il fattore che nel caso i clienti delle FFSS dovessero per lavoro o shopping natalizio doversi recare a Genova, Alessandria, Asti, Savona e da qui verso altre località nazionali o estere hanno la sgradita sorpresa di trovarsi le porte della stazione FFSS acquese sbarrate di prima mattina mentre i convogli partono regolarmente dalle prime ore del giorno.

Pur senza intenzioni polemiche l’associazione no profit LineaCultura di Acqui Terme

evidenzia due nuove carenze di immagine e operative delle FFSS in un momento in

cui si dibatte altrettanto veemente su come conservare nella loro integrità di orari e numero di convogli da e per Genova, Alessandria, Torino, Savona.

Se la linea maggiormente frequentata ovvero quella Acqui Terme – Ovada – Genova

parrebbe senza problemi almeno sino al termine del mese di febbraio del 2014,

in città e non solo si dibatte sui tagli coinvolgenti le tratte verso il Ponente ligure e il Piemonte nord occidentale.

Massimo Garbarino, presidente di LineaCultura Acqui Terme


25 dicembre 2013