Brillante intervento dei finanzieri di Alessandria, che al termine di una lunga indagine svolta sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore, originario del pavese, amministratore unico di un’importante società del capoluogo, operante nel settore della lavorazione delle materie plastiche, arrestato per bancarotta fraudolenta.
L’attività investigativa è stata avviata dopo il fallimento dichiarato dell’azienda ed i primi sospetti di irregolarità emersi nella relazione del curatore.
Le Fiamme Gialle, nel corso della minuziosa analisi dei documenti contabili, in parte distrutti, e dei conti correnti bancari hanno così portato alla luce una consistente distrazione di beni sociali mediante un vorticoso sistema di fatture per operazioni inesistenti emesse da altre aziende nazionali fra le quali una società cartiera di Reggio Emilia.
Complessivamente sono stati appurati pagamenti di false fatture, utilizzate dalla società alessandrina nel biennio 2008-2009, per circa 3 milioni e mezzo di euro nonché prelevamenti di contanti, per circa 450.000 euro, riconducibili alle somme ricevute a seguito di propria emissione di altre fatture per operazioni inesistenti. In tal modo, l’imprenditore è riuscito anche ad evadere il fisco per un totale di oltre un milione di euro fra imposte dirette ed Iva.
L’esito delle indagini condotte dai finanzieri ha, quindi, consentito all’Autorità Giudiziaria di disporre l’arresto per l’amministratore cinquantenne per bancarotta fraudolenta, atteso il pregiudizio arrecato ai creditori sociali mediante l’irregolare tenuta dei libri e delle scritture contabili nonchè la distrazione di parte del patrimonio aziendale.
Contestualmente i militari hanno sottoposto a sequestro preventivo, alcuni beni immobili dell’uomo per un valore di circa un milione di euro fra cui parte di una villa e terreni vari.