“Vi sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere morale, un imperativo categorico dal quale non ci si può sottrarre.” (Oriana Fallaci, La rabbia e l’orgoglio)
Ciao Direttore,
con questa citazione, non casuale, riprendo in mano la penna che avevo riposto nel cassetto il 31 Dicembre scorso. E mi affido ai ricordi, per rendere più scorrevole l’inchiostro.
E’ un tranquillo fine settembre 2012, quando Oggi Cronaca pubblica, in due separati articoli, l’intervista fiume al Sindaco Berutti, che ho condotto per il tuo giornale.
In quei giorni, le risposte del Primo Cittadino, le sue considerazioni e valutazioni, sollevano più di un polverone, in diversi ambienti.
Ma non è di questo che intendo parlare.
Il motivo per cui ti scrivo è cercare di capire dove sia andata a sedimentare la gran polvere che si era alzata, visto che non è cambiato proprio nulla, nonostante le promesse di Berutti; promesse spontanee, formulate in tempi non sospetti, al di fuori della campagna elettorale, fatte con la maturità di chi governa la città da tre anni e mezzo, che si apre al dialogo con un giornale nel corso di un mandato già ben oltre il giro di boa.
I recenti accadimenti di attualità mi richiamano alla memoria questo passaggio in particolare, una dichiarazione spontanea del Primo Cittadino che chiudeva la seconda parte dell’intervista.
“La mia promessa è che se portiamo a buon fine ancora qualche vendita, il Comune torna ad investire sulla città.”
Rammento, a beneficio dei lettori, la cronistoria di quei tempi: Palazzo Leardi e l’ex-mercato coperto sono stati aggiudicati con asta solo quindici giorni prima, mentre è ancora in essere la vendita di ASMT e reti gas, che attraverso il celeberrimo “bando milleproroghe” avrà il proprio tormentato epilogo nel dicembre 2012, con l’assegnazione ad ARIET e ASM Voghera.
Oggi, 6 Novembre 2013. Le vendite ulteriori sono andate a buon fine, il Comune nel frattempo ha collezionato almeno due “magre figure” con le Associazioni del territorio; una, chiedendo i soldi per il riscaldamento all’Associazione Marinai d’Italia per il Museo del Mare, e poi, la più recente, legittimando Fama Fantasma a far pagare ben 1.300 euro per l’uso del Teatro Civico ad una associazione di volontariato, “rea” di aver organizzato uno spettacolo – a scopo benefico, notare – sotto il Patrocinio del Comune di Tortona.
Tra ricordi ed attualità, eccomi al punto dove mi ricollego alla citazione d’apertura. Tramite Oggi Cronaca, vorrei indirizzare una lettera aperta al Sindaco, Massimo Berutti. Eccola, qui a seguire.
Signor Sindaco,
in certi momenti, tacere diventa una colpa, e parlare diventa un obbligo, per un Primo Cittadino.
La persona che abbiamo conosciuto in campagna elettorale al motto di “Max per tutti”, ha il dovere morale di dare conto e soddisfazione, ai propri concittadini, per questi accadimenti. Lo faccia con la rabbia di chi ama questa città; dia voce al suo orgoglio, di esserne il Primo Cittadino.
Abbandoni i comunicati stampa, torni a far sentire la sua voce diretta, quella più vera e spontanea. Che siano scelte impopolari o meno, Tortona le vuole sentre da Lei, e non da portavoce o tramite scritti impersonali. Ci ha già messo la faccia. Provi a metterci anche il cuore, almeno per gli ultimi sei mesi del mandato. Non è mai troppo tardi, per lasciare un buon ricordo.
Annamaria Agosti
7 novembre 2013