no tav Oasi - 2IIl Sindaco Massimo Berutti può impedire l’uso delle strade comunali ai mezzi che trasporteranno materiale proveniente dal Terzo Valico perché il Comune di Tortona deve attivarsi in tutti i modi per impedire l’utilizzo della cava Montemerla che dovrebbe ospitare circa 2 milioni 200 mila di metri cubi di smarino che potrebbe contenere un’alta percentuale di amianto.

Lo hanno detto i numerosi abitanti del Quartiere Oasi – Paghisano che giovedì sera hanno partecipato ad un’assemblea pubblica organizzata dal Comitato No-Tav cittadino e culminata con la decisione di avviare una raccolta firme con lo scopo di invitare il sindaco Massimo Berutti a non concedere non solo l’uso delle strade ma anche quello della cava stessa, già al centro di un contenzioso.

Non sarà facile perché il primo cittadino e la sua maggioranza sono favorevoli alla costruzione del Terzo Valico.

La scelta di ingaggiare una vera e propria azione articolata di lotta ed iniziative, nasce anche dal fatto che nei giorni precedenti all’assemblea i No-Tav tortonesi hanno effettuato un volantinaggio tra gli abitanti del quartiere informandoli del pericolo che corrono loro e tutta la città di Tortona se dovesse essere utilizzata questa cava che si trova proprio a ridosso del centro urbano e – secondo i piani dei realizzazione dell’opera dovrebbe diventare deposito del materiale proveniente dagli scavi della galleria lunga ben 39 Km utilizzata per realizzare il Terzo Valico, cioè il cosiddetto smarino

Il medico Paolo Toniolo illustra il gravissimo pericolo

Il medico Paolo Toniolo illustra il gravissimo pericolo

Uno degli aspetti più importanti della serata però è stata la relazione del medico Paolo Toniolo che ha illustrato i danni dell’esposizione ad amianto (mesotelioma, asbestosi e diverse altre malattie mortali) e citato casi di zone molto vicine a Tortona, come quello dell’Eternit a Casale o della Fibronit a Broni, dove la gente continua ancora oggi a morire in maniera preoccupante.

I membri del Comitato Tortonese No Tav hanno detto al pubblico che l’opera non serve e che comporta un serio pericolo per la popolazione, citando fonti e dati e sottolineando i rischi in termini di salute.

La questione principale riguarda l’amianto ed è stato proprio Paolo Toniolo che – dati alla mano – ha detto che la più alta concentrazione di amianto nelle rocce si trova proprio qui da noi, nell’Appennino ligure e estrarre ancora materiale contenente amianto con i lavori del Terzo Valico significa peggiorare ulteriormente un ambiente già compromesso.

“L’asbesto cioè l’amianto – ha detto Toniolo – è 1.300 volte più sottile di un capello, penetra nei nostri polmoni e ci rimane per sempre provocando dopo decenni danni irreparabili alla salute e quasi sempre la morte. Non esiste un limite sicuro e l’unica possibilità che abbiamo di difenderci è cercare di non immettere nell’ambiente altro materiale, cosa che invece avverrebbe con gli scavi della galleria del Terzo Valico perché crediamo che la concentrazione di amianto presente in quelle rocce possa essere addirittura superiore all’ 8% di quella dell’Appennino nel comune di Bargero in provincia di Torino che è la più grande cava di asbesto presente in Italia.

1° novembre 2013

Un piccola parte del numerosissimo pubblico presente

Un piccola parte del numerosissimo pubblico presente