Lacrime agli occhi e tanto, tantissimo dolore. Questo è stato il funerale di Giovanna Pellegrino, la ragazza di 17 anni morta per leucemia mentre era ricoverata all’ospedale “Regina Margherita” di Torino.
La cerimonia funebre si è svolta in Duomo, a Tortona, in un mercoledì pomeriggio come tanti altri alla presenza di tanti studenti del “Marconi” e del preside Guido Rosso.
Alla fine della cerimonia il papà, Carmine Pellegrino è salito sull’altare e con la voce spezzata dalla commozione ha voluto ringraziare tutti, la scuola, gli amici di Giovanna, della famiglia, i parenti. Un “grazie di cuore”che nel dolore del genitore raccoglieva tutto il calvario che lui, la mamma Patrizia e il secondogenito Luca hanno vissuto in questi ultimi 18 mesi, da quando a Giovanna è stata diagnosticata la malattia.
Particolarmente toccanti, durante l’omelia, le parole di Don Carlo Curone, parroco del Duomo: “E’ difficile farsi una ragione quando una giovane vita viene stroncata – ha detto Don Carlo – di certo non riusciamo a capacitarci e farcene una ragione e allora solo la fede può dare un senso a tutto questo e alla nostra esistenza perché senza fede quale risposta possiamo dare a tutto questo?
Per questo dobbiamo pensare che Dio non guarda la durata, ma la qualità della vita di ognuno do noi. Giovanna è stata molto coraggiosa: ha vissuto con uno spirito che dovrebbe essere tenuto da tutti in grande considerazione, ha continuato a studiare, è stata positiva e sostenuta dai familiari.”
Poi la cerimonia è finita con una preghiera, letta da un’amica di Giovanna: parole che sembravano dette dalla stessa Giovanna: “Continuate a pensarmi anche se sono passata dall’altra parte, perché quello che eravamo lo siamo ancora e la nostra vita è la stessa di prima anche se non mi vedete.
Io sto bene, sono dall’altra parte. Non piangere se mi ami, asciuga le tue lacrime, il tuo sorriso è la mia pace.”
20 novembre 2013