Hope significa Speranza. Un bellissimo titolo, per un’opera prima, e una bellissima parola, più che mai adatta ai tempi che stiamo vivendo ora; sentimento di cui necessitiamo, in grado di dare tanta forza.
Hope è anche il nome della protagonista di questo libro, in cui leggiamo le gesta di una piccola/grande ragazzina di tredici anni dagli occhi verdi e dai capelli rosso fuoco, dotata di poteri straordinari, che si ritroverà a combattere nella lotta tra mortali e Immortali.
La storia prende spunto dal mito di Prometeo che rubò il Fuoco agli dèi e Hope è eredita questo potere, la sola in grado di contrapporsi agli Immortali. Così dopo le Guerre Buie, combattute tra gli uomini e gli dèi, e la Carestia, il mondo è in ginocchio, ma la razza umana è determinata a riconquistare gli antichi splendori, recuperando le conoscenze che ha portato gli uomini ad un soffio dallo sfidare le divinità: ed è questa la ragione per cui gli dèi decidono di sottomettere nuovamente gli umani e impedire che diventino simili a loro, ritrovando il Sapere perduto.
“È così che fanno gli uomini. Quando sembrano sconfitti, risvegliano la speranza.”
Speranza è stato anche il mantra che ho utilizzato durante tutta la lettura di questo libro; ma ahimé si è rivelata inutile. Nonostante i presupposti per un bellissimo libro ci fossero tutti (le divinità, uno scontro indimenticabile, una ragazza con poteri capaci di risollevare le sorti del mondo) non è stato abbastanza.
È un fantasy dedicato principalmente a un target di lettori molto giovani come fascia di età.
Capiamoci, il libro non è poi così terribile: la descrizione dei luoghi e delle azioni è molto curata, ma se tanta attenzione è stata dedicata alla vita esteriore dei personaggi, non si può dire lo stesso dell’interiorità degli stessi, che è stata sviluppata in maniera del tutto carente. Per più di mezzo libro la protagonista dialoga pochissimo, e i pochi dialoghi presenti e il modo di interagire con gli altri personaggi non sono per niente incisivi.
Quando l’autrice, anzi meglio dire gli autori, vogliono renderci consapevoli dei pensieri di Hope (il dubbio che a scrivere il libro fossero più di una persona mi è venuto alla fine, ed è stata confermata dall’autrice stessa), bisogna considerarlo un miracolo. Stessa cosa si può dire per i personaggi umani secondari; mentre per gli dèi immortali e i semidei si sono sforzati un po’ di più.
Per fortuna nella terza parte del libro – diviso in tre parti – si ha un cambiamento, finalmente il lettore viene coinvolto nei pensieri e nei dubbi che portano alle azioni dei personaggi; sembrava quasi di leggere il libro che mi ero aspettata di avere tra le mani fin dal principio, e qui mi ha sfiorato il pensiero che l’autrice, Cailín Óg, pseudonimo di origine irlandese di cui non si sa nulla, non fosse una sola persona.
La narrazione, fin da subito, è risultata qualche volta poco chiara: i fatti erano talmente intrecciati tra loro che il ritmo narrativo ne risultava rallentato, costringendomi più volte a tornare indietro per riprendere il filo.
Avrei tanto voluto dare un giudizio più positivo a questo libro scritto da un’esordiente, ma non posso farlo anche se adoro quando un autore o un’autrice si cimenta con una rilettura dei miti antichi, ma in questo caso purtroppo l’operazione non è del tutto riuscita, e lo trovo un vero peccato.
Alexa G. – www.sognadoleggendo.net
Titolo: Hope. L’ultimo segreto del Fuoco
Autore: Cailín Óg
Edito da: Salani (Collana Romanzo)
Prezzo: 14,90 € oppure 9,99 € formato ebook
Genere: Fantasy
Pagine: 544 p.