Daniele Borioli

Daniele Borioli

Ciò che sta succedendo tra Regione Piemonte e Regione Liguria, per quanto riguarda la programmazione dei treni interregionali, stimola l’esigenza di un profondo ripensamento del modello stesso di gestione delle linee che coinvolgono due o più realtà regionali.

Non è razionalmente concepibile, infatti, che i servizi, i quali dovrebbero mantenere un profilo di universalità e di omogeneità per l’utenza, vengano “tenuti in ostaggio” dai rispettivi governi regionali, come strumenti di trattativa o, peggio ancora, di reciproca ritorsione.

Soprattutto, non è tollerabile che a fare le spese di questi conflitti siano gli utenti, già tartassati dalla scadente e sempre più decadente qualità del servizio, nonché dai tagli di corse e intere linee.

Per tutti questi motivi, credo sia necessaria una rivisitazione della normativa che, a suo tempo, ha attribuito alle Regioni le competenze in materia di trasporto ferroviario regionale e interregionale.

Introducendo da subito una correzione della normativa che disciplina il settore, imponendo che i programmi di esercizio dei servizi ferroviari interregionali, nonché i loro standards qualitativi, così come le tariffe e i meccanismi di tutela degli utenti, perseguano obiettivi di omogeneità definiti preliminarmente attraverso formale intesa tra le Regioni interessate.

Prevedendo, nel caso l’intesa non sia raggiunta, che sia lo Stato, in funzione di sussidiarietà, a intervenire d’autorità per dipanare i conflitti.

Appena a valle della legge di stabilità, mi farò carico di sollecitare in tal senso tanto la competente Commssione del Senato, della quale faccio parte, tanto il Ministero dei Trasporti, perché si arrivi quanto prima a rimuovere questa evidente, ma non unica anomalia (analoghi episodi si sono verificati tra Veneto e Lomabardia).

Senatore Daniele Borioli



 24 novemnre 2013