Dalla riduzione dei consumi alle tasse sempre più gravose, dalla concorrenza della grande distribuzione alle difficoltà del credito, questi sono i temi quotidiani con cui devono scontrarsi i commercianti…
Nel primo bimestre di quest’anno al Nord Italia si sono registrate 7885 chiusure a fronte di 2054 aperture di nuovi esercizi commerciali. E’ ormai una fuga dal desiderio di impresa, che, se continuerà con queste dimensioni, porterà alla fine del 2013 alla scomparsa di 60.000 negozi, con gravi conseguenze sull’economia e l’occupazione.
Nella nostra Provincia sono 15 i Comuni rimasti senza un solo esercizio aperto e 31 con un solo negozio. La desertificazione del piccolo commercio è ormai in atto su un quarto della Provincia, mentre la Grande Distribuzione continua la sua avanzata devastante.
In 5 anni si sono aggiunte 9 grandi strutture di vendita a quelle già esistenti, con una crescita di 30.000 metri quadrati di superficie di vendita. A quale scopo? Se ne sente la necessità? A questi dati, di una gravità pesantissima , dobbiamo aggiungere la scriteriata azione del Governo che ha liberalizzato gli orari di apertura. Non è che si spenda di più se i negozi sono aperti 24 ore al giorno, ma si sposta soltanto la gente verso i centri commerciali. Così, alla domenica, si svuotano i centri storici delle città, per riempire le gallerie commerciali degli ipermercati.
Rivolgendo una sguardo sul capoluogo è necessario sottolineare che si fanno sempre più frequenti le voci dell’avvio della costruzione nell’area dell’ex zuccherificio di Spinetta di un mega centro commerciale di oltre 25.000 mq di vendita. In questo scenario, con un trend economico molto sfavorevole, siamo molto preoccupati per il futuro del commercio in Alessandria. Ma non staremo solo a guardare o a ripetere la solita litania del libro dei sogni o, magari, per promuovere una fiaccolata. Siamo pronti a mettere in atto ogni azione che possa contrastare l’arrivo di questo nuovo “mostro” di Grande Distribuzione alle porte della nostra città. Il nostro Paese attraversa la più grave crisi economica dal dopoguerra ed è per questo che oggi, più che mai, siamo schierati al fianco di ogni singolo piccolo imprenditore per sostenerlo ed aiutarlo a trovare gli strumento giusti per ridare serenità a lui, ai suoi dipendenti e a tutte le famiglie.
Chiediamo all’Amministrazione comunale di interpretare un ruolo di regia nel convocare un tavolo tra le proprietà dei negozi e le loro associazioni di riferimento e i commercianti con i loro sindacati, insieme alle banche per affrontare il tema del caro affitti che sta flagellando, insieme alla pressione fiscale esosa, il comparto commerciale di questa città.
Vorremmo che si parlasse di noi e dei nostri problemi e non solo delle aziende partecipate; invece di commercio si parla solo quando ci sono chiusure eclatanti di negozi, oppure quando qualcuno propone provvedimenti viabili restrittivi. Lanciamo anche una sfida agli alessandrini, affinchè quest’anno, più che mai, facciano acquisti nella propria città e non vadano in altri luoghi. È un modo concreto per dimostrare il senso compiuto di comunità solidale.
Manuela Ulandi
24 novembre 2013