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LETTERE IN REDAZIONE: Ancora problemi sulla linea Acqui-Genova

L’autunno si sa è la stagione dove l’umidità è presente in quantità elevata alle nostre latitudini appenniniche e, come ogni autunno, il problema dei treni merci che si bloccano negli stessi punti della linea Acqui-Genova tra Ovada e Rossiglione sta diventando sempre più un’ossessione per noi pendolari. Nel mese che si sta per chiudere è almeno la seconda volta, tra i treni da noi monitorati, che un merci blocca la linea in questione nello stesso punto: il 12 ottobre (treno 11399 deviato via Alessandria) e questa sera 30 ottobre col 6170 e 6175 soppressi da Rossiglione ad Acqui e viceversa e 6172 arrivato con 70 minuti di ritardo.

Noi sicuramente non siamo contrari al trasporto merci su ferro, ma questo non deve ostacolare, come troppo spesso accade, un servizio pubblico essenziale come quello che opera la ferrovia su questa linea. Oltretutto sono risapute le problematiche di questa linea difficile sotto molti aspetti e dopo decenni non siamo ancora riusciti a risolvere questi problemi talmente noti ed evidenti che mi sento addirittura a disagio a continuare a denunciare le stesse cose (merci e incroci in particolar modo) da anni e anni.

Il mese che si sta per chiudere è stato di nuovo un mese difficile: problemi d un deviatoio a Mele il 2 ottobre, l’incendio alla stazione Principe del 10 ottobre, il furto di rame al quadrivio Torbella il 17 ottobre, il merci del 12 ottobre e di questa sera, l’incrocio 6155/6157 diventato di nuovo molto critico nonostante la recente rimozione del rallentamento di Molare, auto che non rispettano il codice della strada e si fermano all’interno delle sbarre dei passaggi a livello (capitato 2 volte con “vittima” l’11396) che stanno creando tra noi utenti una sorta di “rassegnazione”, una rassegnazione che sta andando oltre all’essere furiosi che comunque è ancora il primo sentimento che ci prende di fronte a questi eventi. Il tutto è esaltato dalle notizie della prossima riduzione di servizio che per molti potrebbe significare un cambio repentino delle abitudini quotidiane ovviamente in peggio.

Spero con questo messaggio di aver trasmesso lo stato di disagio e rabbia evidenti nelle facce di tutti noi viaggiatori quotidiani consapevoli purtroppo che, nonostante queste continue segnalazioni, non cambierà nulla e la nostra vita quotidiana sarà sempre contrassegnata da questi handicap. Noi auspichiamo inoltre maggior collaborazione tra le Regioni per evitare ulteriori problemi ai cittadini.

Saluti

Alfio Zorzan – Associazione Pendolari dell’Acquese



 31 ottobre 2013

 

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