Quella che vediamo sugli schermi però è solo una parte della sua vita, quella ovviamente dedicata alla professione e a come, uno dei uomini più importanti del terzo millennio, abbia penato, prima di raggiungere l’apice.
Il film mette in risalto soprattutto gli aspetti più bui della vita professionale di Steve Jobs, racconta gli inizi, quando iniziò a realizzare la Apple nel garage dei genitori e apre grandi aspettative nei telespettatori e in tutti coloro che possono, o credono di avere, idee e progetti innovativi.
Il regista Joshua Michael Stern (Nevewars, la favole che non c’è e Swing Vote) non è sicuramente fra i più gettonati a Hollywood, ma riesce a creare un film piacevole che non stanca lo spettatore e per chi non conosce nei particolari la vita di Jobs anche a dare una certa suspence nella trama.
Gran parte del merito di tutto questo va ovviamente all’attore principale, l’americano 35enne Ashton Kutcher (Amici amanti e…, Capodanno a News York, Killers, Toy Boy e molti altri) che interpreta Steve Jobs con maniacale dovizia e precisione.
Il regista ha cercato attori molti simili fisicamente ai personaggi che erano chiamati a d interpretare e alla fine del film compaiono tutti i pionieri, amici di Jobs che negli anni settanta ed ottanta hanno cercato di creare qualcosa di nuovo.
23 novembre 2013