E’ un tortonese, Alessandro Loiacono, di 33 anni, il presunto assassino di Franco Domenico Belsito, l’imprenditore di Gavi trovato morto all’interno del bagagliaio della sua auto, nella piazza di Lu Monferrato. Il movente sarebbe legato ad una somma di denaro che non è stata restituita.
L’arresto, effettuato dai carabinieri del comando provinciale di Alessandria, è scattato verso le tre di sabato notte, a poco più di 24 ore dall’evento, quando negli uffici del Comando Provinciale di Piazza Vittorio Veneto di Alessandria, è stato dichiarato in stato di “Fermo di Polizia Giudiziaria” una delle persone che i Carabinieri ritengono responsabili della morte dell’uomo che a quanto pare potrebbe essere stato ucciso a botte o bastonate.
Le manette sono scattate ai polsi di Alessandro Loiacono, nato a Tropea, in provincia di Vibo Valentia, il 4 dicembre 1980, operaio residente a Tortona dipendente presso una ditta di materiali ferrosi.
L’uomo, tra i primi ad essere stato accompagnato in caserma poiché ritenuto molto amico della vittima, nel corso degli interrogatori effettuati dai militari si è più volte “confuso”.
Non sono state poche le discordanze evidenziate dagli inquirenti che gli sono state sempre prontamente contestate
Inoltre, grazie alle testimonianze di diverse persone della ristretta cerchia di amici della vittima, nonchè la visione delle immagini dell’impianto di registrazione comunale del piccolo paese del Monferrato, ha convinto i militari che l’uomo cercasse di costruirsi un alibi piuttosto che raccontare la verità: non coincidono gli orari in cui Loiacono ha visto la vittima, non si sono trovati riscontri circa i presunti incontri con altri amici e non sarebbe stato al lavoro presso la propria attività di recupero di materiali ferrosi di Tortona.
Elementi, questi, che aggiunti ad un concreto pericolo di fuga e di inquinamento delle prove, ha convinto i Carabinieri del Comando Provinciale ad eseguire il fermo.
Gli atti sono stati trasmessi al Pubblico Ministero, Fabrizio Givri, che a sua volta li dovrà trasmettere al GIP di Alessandria.
Solo lunedì, dopo l’interrogatorio del Loiacono ed unitamente ai primi esiti dell’esame autoptico, si saprà qualcosa di più preciso.
Per ora l’ipotesi di cui è accusato è di omicidio ed occultamento di cadavere. Il tortonesi, quindi, è stato associato alla casa Circondariale di Alessandria.
Al momento i militari, che non sono autorizzati a riferire oltre per non compromettere le indagini tuttora in corso, escludono collegamenti con la criminalità organizzata e sono attivamente impegnati nella ricerca di riscontri sul movente, dell’arma e del luogo del delitto.
Si è più propensi a credere, allo stato delle indagini, che il motivo scatenante una verosimile diatriba, sfociata poi nel tragico evento, sia stato legato ad una imprecisata somma di denaro che la vittima non sarebbe stata in grado di restituire al tortonese.
30 novembre 2013