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ALESSANDRIA: Rita Rossa incontra i genitori e conferma “La sperimentazione sul piatto unico continua”

Rita Rossa

Rita Rossa

Il sindaco, Maria Rita Rossa, e l’assessore al Sistema Educativo Integrato, Maria Teresa Gotta, giovedì mattina in Comune, hanno ricevuto i genitori in protesta per i problemi relativi alla mensa scolastica.

I genitori lamentano problemi relativi alla scarsa qualità del servizio e chiedono la sospensione della somministrazione del piatto unico per un ritorno al menù tradizionale.

Il Sindaco ha spiegato ai genitori come, a seguito della riunione con il Comitato Mensa dello scorso lunedì 11 novembre, siano stati apportati alcuni correttivi ai menù proposti e si sia scelto di proseguire nella sperimentazione del piatto unico passando da due ad una volta alla settimana. Inoltre, per il controllo della qualità, gli uffici dell’Ente si sono già attivati per predisporre un Protocollo d’Intesa fra Comune e Comitato Mensa che, una volta firmato, consentirà al Comitato Mensa di poter agire, in tempo reale, su eventuali anomalie del servizio denunciandole nelle sedi competenti.

“Non abbiamo preso alcun accordo sul piatto unico – ha precisato il Sindaco -, ma si è deciso di proseguire la sperimentazione somministrando il piatto unico non due, ma una sola volta la settimana. Abbiamo adottato alcuni correttivi sollecitando l’azienda Aristor che, con molta disponibilità, ha recepito le nostre istanze. I piatti saranno più ricchi ed appetibili e privilegeremo i prodotti a Km zero, i cibi biologici e punteremo sulla stagionalità. Già dalla prossima settimana potrebbe entrare in vigore il nuovo menù sperimentale, che sarà testato per tre settimane con l’introduzione, per esempio, come piatto unico, degli agnolotti con ragù”.

Dopo un lungo dibattito il Sindaco ha chiesto ai genitori intervenuti di “valutare, senza pregiudizi, questa nuova proposta alimentare. Sarà in vigore per tre settimane dopodiché decideremo cosa fare. La scelta del piatto unico, ribadisco, è una scelta strategica e culturale, non dettata da motivi di opportunità economica. Se le modifiche introdotte non saranno all’altezza di soddisfare le aspettative, saremo noi i primi a dire che così non va”.

Fortemente concorde anche l’assessore Gotta: “Ho insegnato per 38 anni, gli ultimi 20 nel tempo pieno. Ho esperienza diretta delle reazioni dei bambini e dei genitori. Il momento del pasto è fortemente educativo. Occorre riflettere sul fatto che le abitudini alimentari dei bambini a scuola non sono identiche a quelle a casa. Se un bambino dice che non gradisce il piatto gli altri possono seguirlo. Nella discussione di questa mattina molti genitori hanno parlato di sprechi: purtroppo ci sono, è innegabile, ma la soluzione del piatto unico, anche in questa direzione, può apportare dei miglioramenti perché con il doppio piatto gli scarti sono decisamente superiori, soprattutto per quel che riguarda il secondo piatto.

Svolgiamo quotidianamente un lavoro di monitoraggio sulla qualità e sul gradimento dei cibi. Crediamo che con questi nuovi correttivi introdotti, si vada nella strada giusta per soddisfare le esigenze di tutti. Ci prendiamo ancora qualche tempo per portare avanti questa fase sperimentale chiedendo maggiore collaborazione anche da parte dei dirigenti scolastici e degli insegnanti. Io, spesso, mi reco nei plessi scolastici per testare il cibo somministrato: oggi, per esempio, il menù prevedeva il piatto unico e, pertanto, ho fatto un sopralluogo in una scuola primaria per vedere cosa succedeva. Ho assaggiato, personalmente, la pasta con ragù di carne offerta ai ragazzi ed era ricca e gustosa; seguivano patate al forno e frutta. Le quantità erano abbondanti e qualcuno ha chiesto anche il bis. Non ho rilevato alcuna contrarietà né da parte dei ragazzi, né da parte degli insegnanti presenti. La prossima settimana vedremo se sarà ancora così anche nelle giornate in cui vige il menù tradizionale”.

14 novembre 2013

 

 

 

 

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