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ALESSANDRIA: Il Comune vuole mettere il bavaglio a Locci vietando ai consiglieri l’accesso nelle scuole?

Locci - I

Emanuele Locci

Pubblichiamo una lettera del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Emanuele Locci che torna a parlare delle mense scolastiche e denuncia pubblicamente un’azione del Comune di Alessandria che potrebbe – secondo lui – essere stata effettuata ad hoc dopo al sua visita nelle scorse settimane in una mensa scolastica

Un’azione quella del Comune che secondo Locci è illegittima e viola il regolamento Comunale. Di qui la decisione di far intervenire il presidente del Consiglio Enrico Mazzoni, per far rispettare la vigente normativa.

Ma non anticipiamo oltre e vi lasciamo alla lettura dell’intervento di Emanuele Locci.

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Ieri, 11 novembre, l’amministrazione comunale di Alessandria, messa alle strette dalle proteste dei genitori organizzati nel “comitato mensa” ha dovuto cedere riducendo il pasto unico nelle mense scolastiche da due volte ad una sola volta a settimana prevedendo, come da mia richiesta, anche un’alternativa di pasta o riso in bianco per i bambini a cui il piatto unico proprio non piace. Evviva, verrebbe da dire: la mia visita a sorpresa nelle scuole ha avviato un dibattito positivo che ha portato ad una parziale soluzione del problema denunciato

Ma c’è anche una brutta notizia, il colpo di coda che non ti aspetti: una lettera del Direttore dei Servizi Educativi , datata 11/11/2013 e recante prot. int. n. 834, è pervenuta al personale educativo dei nidi e delle scuole d’infanzia comunali, vietando il diritto d’accesso dei consiglieri comunali alle strutture educative dell’ente! Con tale comunicazione il Direttore informa il personale “che l’ingresso presso le strutture dei servizi educativi per la prima infanzia a persone estranee deve essere autorizzato e motivato. In particolare per quanto riguarda i Consiglieri Comunali che intendono accedere ad una struttura comunale […] devono fare richiesta al Direttore della direzione scrivente”.

Peccato che il Regolamento del Consiglio Comunale all’art. 65 preveda chiaramente che il Consigliere Comunale abbia diritto d’accesso a tutte le sedi e le strutture utilizzate dal Comune durante l’orario di apertura e la richiesta vada fatta al funzionario presente al momento presso la struttura e non preventivamente al Direttore, al quale ci si rivolge solo nei casi in cui si richieda la visita di cantieri o strutture inutilizzate. Peraltro nel Regolamento non si fa cenno alla necessità di motivare da parte del consigliere l’esercizio del diritto né che questo debba essere autorizzato. Infatti l’ordinamento nazionale riconosce ai consiglieri comunali la potestà di verificare e controllare l’azione dell’ente cui appartengono in quanto titolari della funzione di indirizzo e di controllo politico amministrativo nei riguardi dell’ente stesso: in forza di questo il Regolamento tutela con chiarezza questo fondamentale diritto dei consiglieri comunali. La fonte giuridica su cui si fonda il diritto d’accesso dei consiglieri comunali alle strutture dell’ente è senza dubbio superiore ad una semplice lettera recante la firma di un direttore e per questo ritengo che tale esercizio possa continuare ad essere esercitato da ogni consigliere comunale anche in riferimento all’accesso ai nidi ed alle scuole d’infanzia comunale ed il personale ha dunque l’obbligo di permettere il pieno esercizio di questo diritto.

Ho comunque tempestivamente provveduto ad informare il Presidente del Consiglio Comunale Enrico Mazzoni e non posso avere dubbi sul fatto che interverrà per censurare l’accaduto e richiamare tutti al rispetto delle prerogative dei consiglieri comunali.

L’amministrazione, nella stessa giornata da un lato (Giunta) cede sul tema del piatto unico e dall’altro (Direttore) emana una circolare per limitare l’accesso dei consiglieri comunali alle strutture educative. Tale circolare è inefficace perché contraria all’ordinamento, ma le domande sorgono comunque spontanee: a che pro tentare di impedire l’accesso alle strutture educative ai consiglieri se non per nascondere qualcosa? perché fino ad oggi non si era sentita questa necessità? si tratta di un provvedimento contra-personam nei riguardi dello scrivente? Viene da dire… un altro passo nella direzione della trasparenza Rossa!

Emanuele Locci 


12 novembre 2013

 

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