Bardone-Graziano-Scaglia - ISabato dalle 15 alle 20 e domenica dalle 8 alle 20 alla Sala Polifunzionale della ex caserma si vota per le primarie del Partito Democratico. Abbiamo realizzato un’ intervista esclusiva ai tre candidati: Gianluca Bardone, Marcella Graziano e Claudio Scaglia, per capire il loro stato d’animo e per cercare di convincere gli indecisi a scegliere uno dei tre, ma soprattutto di andare a votare perché è la prima volta nella storia della città di Tortona che un candidato sindaco (per altro con ampie possibilità di vittoria finale) verrà scelto dalla gente.

Più che sui programmi di ogni candidato, di cui si è parlato nel dibattito dell’11 ottobre scorso, abbiamo voluto cercare di scoprire la persona di cogliere il lato nascosto di ognuno di loro, con 6 semplici domande.

Ognuno ha risposto a modi suo e secondo quello che è il suo carattere: Graziano utilizzando molte parole, Scaglia poche, Bardone una via di mezzo.

Ma eccovi l’intervista completa.

 

Com’è andata la campagna elettorale? Cosa ti è piaciuto e cosa invece vorresti dimenticare di questa campagna?

Bardone: La campagna elettorale è stata impegnativa ma allo stesso tempo gratificante perchè mi ha consentito di conoscere tante persone, parlare con loro scambiare opinioni e condividere apprensioni e attese per il futuro della nostra città. Mi è piaciuto l’entusiasmo con cui il mio gruppo di lavoro ha affrontato quest’avventura. Non c’è nulla che vorrei dimenticare perchè credo che anche le esperienze meno positive possano essere importanti e costruttive.

Graziano: La campagna elettorale per le primarie certamente avuto un positivo risultato: far sì che i competitori rinsaldassero ed ampliassero il loro rapporto, politico ma anche umano, con i cittadini, dialogando con loro, ascoltandone i problemi, annotandone le istanze. Questo, secondo me, è il valore fondamentale delle primarie. Di questa campagna non voglio dimenticare nulla: i volti, i gesti e le parole delle persone con cui ho interagito; i problemi e a volte i drammi che mi sono stati presentati. Tutto ha lasciato un segno in me, che non sbiadirà, qualunque sia l’esito della competizione.

Scaglia: Bene, ho conosciuto ed ascoltato tante persone; vorrei  dimenticare il tempo tolto ai miei figli.

 

Siamo ormai agli ultimi giorni: cosa ti fa credere che vincerai le primarie?

Bardone: Non so se vincerò le primarie ma a darmi questa speranza sono i riscontri avuti con le persone, ragazze ragazzi donne e uomini che giorno dopo giorno mi hanno manifestato la loro fiducia e la loro convinzione che si possa sperare in una Tortona del futuro totalmente diversa e migliore di questa.

Graziano: Per noi del centrosinistra, come dimostrano fatti anche recenti, credere troppo presto di aver vinto rappresenta spesso l’anticamera della sconfitta. Allora preferisco dire che io credo nelle proposte che ho fatto e che spero siano condivise ed appoggiate da una grande numero di cittadini. Perché ritengo che la mia candidatura non sia un motivo di divisione, ma al contrario un fattore di unione, un abbattimento di steccati ormai irragionevoli, una prospettiva reale di cambiamento e di miglioramento per i tortonesi.

Scaglia: Nulla mi fa credere di vincere o perdere, le battaglie si fanno fino alla fine e poi decideranno in modo inequivocabile gli elettori.

 

Se dovessi votare per uno dei tuoi due antagonisti, per chi voteresti? E perché?

Bardone: Voterei scheda bianca, tutti e tre abbiamo le capacità per governare questa città e sarebbe molto difficile per me scegliere .

 Graziano: Se la domanda si riferisse alle primarie la risposta non può che essere una: nessuno dei due. Altrimenti non avrei posto la mia candidatura alternativa. Se invece mirasse a stabilire, nel caso di una mia sconfitta, quale sia la preferenza per l’uno o per l’altro competitore in vista dell’elezione a sindaco, la risposta la daranno i cittadini di Tortona, ed io mi adeguerò alla loro scelta. Perché solo così potremo vincere.

Scaglia: Tutti e due sono entrambi bravi.

 

Se dovessi convincere una persona indecisa su chi votare dei tre, cosa gli diresti?

Bardone: Gli direi di votare per me, perchè sono uno di loro, conosco Tortona e la macchina comunale. Insieme possiamo far diventare Tortona una città modello.

 Graziano: Gli direi di votare per Marcella Graziano. Perché, oltre alla sostanza delle cose, spesso magari non sempre limpida, conta anche il metodo di affrontarle. Ed io ho intenzione di modificare profondamente il metodo di lavoro adottato dalle precedenti amministrazioni. Perché, oltre ad una più o meno brillante esperienza di amministrazione che qualcuno può vantare, rivolgendo magari uno sguardo nostalgico al passato, conta anche la volontà di cambiare le situazioni, di scegliere altre più innovative ed efficaci strade. Questa è in realtà la sfida che ci attende. Scommettere su meccanismi logori significa perdere; peggio ancora: significa prolungare l’agonia di una città. Non voglio che questo sia il destino di Tortona. Perché è il luogo dove sono nata, dove vivo, dove voglio che i miei figli possano vivere felici.

Scaglia: Gli direi di guardare il nostro passato politico-amministrativo.

 

Cosa ti piace di Tortona e dei Tortonesi e cosa non ti piace

Bardone: Di Tortona mi piace tutto, la sua storia, le sue tradizioni culturali e sportive e le tipicità di prodotti locali di eccellenza. Dei tortonesi mi piace la voglia di non arrendersi mai, di ripartire dopo le difficoltà credendo sempre che possa esserci un domani migliore. Nulla in particolare non mi piace ma vorrei che “fossero di più”, vorrei lavorare perchè questa città cresca, si sviluppi e, magari, fra una decina d’anni abbia qualche migliaio di abitanti in più.

 Graziano: Sono tortonese e fiera di esserlo. Di noi tortonesi apprezzo l’intelligenza, la capacità di cogliere e fare tesoro, dal punto di vista storico, culturale ed economico, di tutti quegli apporti di varia origine che la posizione geografica della città ci ha messo a disposizione. Sono doti che hanno fatto sì che la città in anni decisivi abbia acquisito un ruolo importante nel panorama regionale e nazionale. Quello che mi addolora è la sensazione che in questi ultimi tempi la comunità abbia perso fiducia in sé, viva una situazione di assuefazione, di rassegnazione, di inerzia. La mia candidatura ha soprattutto il senso di riacquistare orgoglio, di favorire un nuovo slancio della comunità, di renderla viva e positiva.

Scaglia: Di Tortona mi piace tutto, dei Tortonesi l’orgoglio e la tenacia mi piace poco la rassegnazione con cui la città ed i Tortonesi hanno  accettato tante scelte sbagliate senza combattere per tentare di cambiarle.

 

Qual’è la prima cosa che farai in caso di vittoria alle Primarie?

Bardone: Inizierei a lavorare per le prossime amministrative, proseguendo i miei incontri con i tortonesi, parlando con loro e chiedendo loro di aiutarmi a costruire un programma che sia il più possibile condiviso e adeguato a risolvere i tanti problemi che affliggono questa città. Con l’aiuto di tutti vorrei cercare linee di azione che, senza voli pindarici, concentrino il massimo degli sforzi e delle risorse su fragilità sociale, famiglia, salute, ambiente, sicurezza, rilancio economico ed occupazionale.

Graziano: Farei quanto possibile per vincere le elezioni comunali, chiamando a raccolta tutti gli elettori del centrosinistra; ma anche appellandomi a quei numerosi cittadini che pensano di disertare le urne, che si illudono che un voto di pura protesta possa cambiare davvero le cose, che sono delusi dalla gestione fallimentare condotta negli ultimi anni dal centrodestra.

Scaglia: Lunedì è un altro e si vedrà, comunque chiamerei a raccolta tutto il Popolo del Centro Sinistra per lavorare insieme verso le elezioni.

 25 ottobre 2013