L’incontro si è tenuto presso la Sala Convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, organizzato da “Il Circolo del Cinema di Tortona” in collaborazione con l’associazione “La Voce della Luna” di Alessandria, la rivista “Anima e Terra” e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Il convegno, iniziato alle nove del mattino, ha visto il susseguirsi degli interventi di vari docenti e professionisti, legati da un profondo interesse e ammirazione nei confronti del grande scrittore.
Il primo relatore è stato Italo Mosconi, scrittore, sceneggiatore, regista e critico, il quale ha introdotto il tema che ha costituito il filo conduttore dell’intera mattinata, ovvero “Pasolini. Eroe o eroe per caso?”. Mosconi ha cercato di rispondere a questo interrogativo sviluppando un discorso intenso e coinvolgente, con cui ha ripercorso la vita di Pasolini, gli scandali, gli amori, la ricerca di un senso dell’esistenza, fino ad arrivare all’omicidio, per certi versi ancora insoluto.
Il secondo intervento è stato quello dello psicologo, filosofo e docente universitario Franco Livorsi, intitolato “Miti e simboli nell’inconscio delle antiche tragedie”. Attraverso l’analisi di alcuni miti e figure eroiche dell’antichità e con il riferimento a teorie psicologiche di Freud e Campbell, il professore ha sottolineato la predisposizione innata di Pasolini nei confronti di una mitologia di tipo arcaico.
È stata poi la volta di Anna Beltrametti, docente di Storia del teatro e della drammaturgia antica all’Università di Pavia, con la sua relazione su “La scoperta dell’antico e il mito barbarico“, nella quale ha ricordato la scoperta dei classici da parte di Pasolini e la sua traduzione dell’Orestea di Eschilo.
In seguito Michele Maranzana, docente di Scienze sociali e Filosofia all’Università di Alessandria, parlando di “Salò e il corpo-potere: Pasolini tra Sade e Foucault”, ha permesso la visione di alcuni spezzoni cinematografici. Il primo era tratto da un film di Bertolucci dedicato allo scrittore, in cui egli esponeva la sua opinione riguardo la generazione dei giovani degli anni Sessanta, vittime della corruzione e dell’omogeneizzazione. Il secondo era tratto dal film “Salò”, storia cupa e cruda ambientata nell’Italia fascista, in cui Pasolini, nell’estremo tentativo di essere ascoltato, mostrava scene di estrema violenza per dimostrare la devastazione che il potere può avere sulle persone.
La mattinata si è conclusa con l’intervento del professor Pietro Lasagna dal titolo “La religione e il sacro”, supportato da uno spezzone tratto dal film “Uccellacci e uccellini”, interpretato da Totò e Ninetto Davoli.
Il convegno è stato un insieme di testimonianze che hanno messo in evidenza l’esistenza tormentata e inquieta di Pier Paolo Pasolini, ma anche una spiegazione di molte sue scelte e degli ideali che lo hanno portato a vivere una vita da eroe… per caso.
29 ottobre 2013