Un biodigestore

Un biodigestore

Il timore è che un nuovo biodigestore possa creare gli stessi problemi provocati dalla Piattaforma Fanghi alcuni anni fa, cioè miasmi a non finire.

Questo è ciò che pensano i tortonesi nell’appendere la notizia che torna in auge la costruzione del Biodigestore alla periferia della città, nell’area dell’ex Piattaforma Fanghi a cura della ditta Ladurner di Bolzano, progetto bocciato dal Comune di Tortona e dalla Conferenza provinciale dei servizi che in due diverse riunioni prima aveva chiesto delle integrazioni e nell’ultima seduta, sospeso l’iter procedurale perché l’impianto – per altro inviso ai tortonesi – presentava caratteristiche e problemi legati anche al superamento dei vincoli al Piano Regolatore.

“Ora – dicono in Comune – la Ladurner ha presentato un nuovo progetto che supera i vincoli urbanistici, per cui la situazione adesso diventa di tipo ambientale e la Giunta dovrà esprimere un parere in merito alla Conferenza provinciale dei servizi già convocata per giovedì 7 novembre alle 10 presso l’assessorato provinciale all’Ambiente in via Galimberti al Alessandria.”

Il parere del Comune dovrebbe essere negativo, come annunciato precedentemente dal capogruppo del Pdl Luigino Bonetti e dall’apposita Commissione consiliare che ritengono inutile la presenza di questo biodigestore, in quanto le esigenze del bacino vengono già ampiamente soddisfatte dell’attuale biodigestore in funzione a Novi Ligure, che raccoglie gli scarti organici provenienti dalle zone di Tortona, Novi Ligure, Acqui e Ovada, ossia circa 10 mila tonnellate all’anno di scarti alimentari e 8 mila di frazione verde.

Per far funzionare il biodigestore della Ladurner che inizialmente prevedeva lo smaltimento di 35 mila tonnellate all’anno di rifiuti, cioè quasi il doppio della portata di quello del Consorzio Tortoense-novese, quindi bisognerebbe fa rarr9vate tanti rifiuti provenienti da fuori con molti camion che transiterebbero sulle strade tortonesi.

Altra questione poi riguarda l’ambiente: nella memoria di molti tortonesi è ancora presente il ricordo dei problemi che a suo tempo sollevò la Piattaforma fanghi di Tortona che si trovava nell’area i cui dovrebbe sorgere il biodigestore con odori insopportabili che alcuni anni fa misero a dura prove migliaia di tortonesi.

Sono ormai passati cinque anni dalla vicenda dei miasmi. Dopo che la Piattaforma aveva chiuso, nel 2009 la Società AMIAS aveva messo a gara la concessione di servizio della piattaforma di compostaggio fanghi che si era aggiudicata l’associazione temporanea di impresa composta da Ladurner, Idrafanghi e System Ecogreen. La società Ladurner, aveva anche proposto il progetto di revamping impianto di compostaggio con inserimento della sezione di biodigestione anaerobica della frazione organica da rifiuto solido urbano e trattamento dei fanghi di depurazione.

 23 ottobre 2013