Alcuni sono liberi professioni e tutti conducono una vita agiata ma volevano pagare di meno le rette dell’asilo nido ed avevano fornito false dichiarazioni nella compilazione dei modelli ISEE. Sono stati però scoperti dai militari della Guardia di Tortona e adesso dovranno pagare il triplo di quello che hanno risparmiato.
A finire nei guai cinque genitori tortonesi di età compresa fra i 35 ed i 40 anni, residenti in città, alcuni dei quali liberi professionisti, tutti con un tenore di vita anche piuttosto agiato, che hanno dichiarato di essere poveri per poter beneficiare di alcuni servizi sociali erogati dal Comune di Tortona, come la retta agevolata per la frequenza di asili nido e micronido nonché per la mensa scolastica nelle scuole elementari.
La vicenda è stata scoperta dalla Fiamme Gialle tortonesi nell’ambito dei controlli nel settore della tutela della spesa pubblica.
Controlli che hanno portato alla scoperta di questa frode nei confronti del Comune, messa in atto, appunto, da questi 5 genitori che, allo scopo di ottenere agevolazioni e pagare meno le rette e i buoni pasto, hanno firmato e presentato, per il proprio nucleo familiare, irregolari istanze con l’indicazione di redditi inferiori a quelli reali ovvero non contenenti, in tutto o in parte, i patrimoni mobiliari ed immobiliari posseduti.
I militari hanno, così, ricostruito la loro effettiva situazione patrimoniale ed hanno avviato le procedure per la revoca dei benefici. I genitori inoltre dovranno pagare alle casse comunali una sanzione corrispondente al triplo di quanto beneficiato.
Nessuna denuncia, però alla Procura della Repubblica, perché trattandosi di frode con benefici ottenuti inferiori ai 4 mila euro, la norma di legge attualmente in vigore, prevede solo una “multa” appunto pari al triplo dei benefici ottenuti.
1° ottobre 2013