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In Italia solo Tortona oltre a Ferrara ha venduto le reti del gas. "Vendita illegittima" Parte il ricorso, Comune nei guai?

Un ricorso di tre cittadini sostenuti da “Nuova Tortona” per annullare la vendita delle Reti del gas con l’aiuto di un principe del foro come l’avvocato Mattia Crucioli famoso per molte vittorie anche in campo ambientale e con il suo collaboratore Andrea Ferreccio.

Da sinistra: Mattia Crucioli, Luigi Farano, Fabio Morreale, Andrea Ferreccio

E’ l’ultima “tegola” per la Giunta – Berutti che si vede costretta ad avviare una causa che potrebbe fare giurisprudenza anche perché oltre Tortona, in Italia soltanto il Comune di Ferrara ha venduto ad un privato le reti del gas. Nessun’altro l’ha fatto.

Voleva farlo il Comune di Udine che aveva chiesto un parere alla Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia che però si era espressa negativamente ed è proprio su questo primo ed unico parere di un organo al di sopra della parti che Fabio Morreale, Luigi Farano e Fabrizio Botto, sostenuti dalla Lista Civica “Nuova Tortona” hanno deciso di fare causa al Comune di Tortona, all’ Azienda Tortonese Multiservizi (Atm), alla Ariet la società di Voghera che aveva acquistato le Reti e la Sime di Crema a cui la Ariet le ha cedute.

Gli avvocati genovesi hanno presentato al Tribunale di Tortona richiesta per l’annullamento del contratto di vendita. In questi giorni l’atto è stato notificato a Comune, Atm ed Ariet che dovranno prepararsi per la prima udienza già fissata per l’11 dicembre.

La vicenda è stata presentata giovedì sera, durante una conferenza stampa appositamente convocata e il Comune stavolta sembra rischiare grosso, perché se i tortonesi dovessero vincere le reti ritornerebbero ad Atm che però dovrebbe restituire i soldi che non possiede più perché con quelli ha pagato i fornitori.

 

CON LE RETI PRIVATE NON C’E’ IL RISCHIO DI RIMANERE SENZA GAS?



 

L’avvocato Mattia Crucioli

Detta in parole povere è uno dei motivi per cui è stato presentato il ricorso. La Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia aveva sancito che le reti del gas sono un bene indisponibile che deve rimanere in mano pubblica.

E il motivo è facilmente intuibile: l’obiettivo primario di un Comune è quello di fornire un servizio, quello di un privato di fare utili.

Questo potrebbe significare che un privato che gestisce le reti e non ha convenienza ad erogare gas in alcune zone potrebbe sospendere l’erogazione oppure vendere parti delle reti ad un altro soggetto privato.

Inoltre cosa succederebbe se chi ha ingestione le reti fallisse? Chi provvederebbe all’erogazione del gas?

Sono tutti quesiti sui quali che hanno spinto i tre tortonesi ad effettuare il ricorso.

Se le reti sono di proprietà pubblica infatti, il Comune o la società pubblica che le gestisce può sempre cambiare soggetto erogatore del gas, ma se sono private che garanzia hanno i cittadini che il servizio di erogazione del gas continui a funzionare anche in casi particolari?

“La clausola di garanzia che è stata inserita nel contratto di vendita – ha detto Mattia Crucioli – che riguarda l’utilizzo e la funzione del bene che non può essere modifica non garantisce l’erogazione del gas. Si potrebbe vendere pezzi di rete senza cambiarne l’uso e a destinazione. E se chi compra poi fallisce?”

Ma questi sono soltanto alcuni quesiti di una vicenda che per certi versi lascia molto perplessi perché in Italia non esiste giurisprudenza in merito.

“Chiediamo – conclude Mattia Crucioli – che il giudice si pronunci sull’interpretazione delle norme e se come crediamo, abbiamo ragione annulli il contratto di vendita.”

Fabio Morreale

“Il ricorso – ha detto Fabio Morreale – si è reso necessario per determinare l’illegittimità, a nostro avviso di quello che riteniamo un atto insensato, volto ad ignorare la tutela dei cittadini e di chi lavora all’interno delle ex aziende partecipate. Questo è un atto visto da noi tutti come ultima speranza di evitare che la città di Tortona, che e’ sempre stata un importante e strategico centro zona, diventi ormai terra di nessuno, ed una realtà inesistente.”

E’ curioso, comunque, che in tutta Italia, soltanto due Comuni abbiamo pensato di vendere le reti del gas al privato per sanare i debiti.

Visto ce la stragrande maggioranza dei Comuni si trova in cattive acque perché gli altri non ci hanno pensato a vendere le Reti?

Perché solo Tortona e Ferrara hanno scelto di fare questo passo? Fessi tutti gli altri e furbi soltanto loro due oppure davvero la cosa non si poteva fare?

Solo il giudice a questo punto potrà dissipare i dubbi e chiarire una vicenda che di chiaro ha davvero poco.

 10 ottobre 2013

 

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