Prendere i picchi delle liste d’attesa e farne il paradigma della sanità piemontese è un’operazione scorretta e che non rende giustizia delle reali possibilità messe a disposizione dal servizio sanitario regionale.
Gli articoli giornalistici e l’enfasi con cui sono stati riportati i dati raccolti dal gruppo consigliare del PD in un dettagliato dossier meritano quindi un’adeguata e puntuale risposta.
I dati a disposizione della Direzione regionale Sanità dimostrano che il “tempo medio” di erogazione di una prestazione in alcuni casi è più contenuto di quanto non risulti dai dati riferiti al “giorno indice”.
E’ sufficiente scegliere una struttura piuttosto che un’altra per vedere quasi azzerati i tempi d’attesa. I dati raccolti nel dossier e riportati senza un’adeguata analisi da parte di alcuni mezzi di informazione trascurano il fatto, noto a tutti, che all’interno della stessa Asl, è sempre possibile effettuare esami e visite in tempi più rapidi.
Ad esempio, per quanto riguarda i 454 giorni all’ospedale di Tortona per una mammografia, il tempo medio di attesa nel 1° semestre risulta assai meno evidente, senza contare che in strutture pubbliche e private convenzionate vicine è possibile effettuare l’esame in tempi rapidissimi. Ricordo anche che la Regione, da tempo, con il programma Prevenzione Serena, assicura a tutte le donne uno screening mammografico considerato di assoluto valore a livello nazionale.
Il fenomeno delle liste d’attesa è complesso: affrontarlo con accenti che puntano solo ad evidenziare gli aspetti superficiali del problema non serve a nulla, se non a strappare visibilità sui giornali.
In Piemonte, il servizio sanitario assicura a chi ne ha l’effettiva necessità- sulla base della valutazione diagnostica del medico curante- di effettuare gli esami e le visite necessarie nei tempi appropriati, secondo un criterio di priorità clinica.
Sulle soluzioni (dal potenziamento dell’accesso diretto, alla razionalizzazione delle strutture e delle strumentazioni presenti sul territorio regionale, alla più stretta collaborazione tra pubblico e privato, al maggior coinvolgimento del medico di medicina generale sul tema dell’appropriatezza delle prescrizioni, d’intesa con i medici specialistici ospedalieri, alla periodica “pulizia” delle liste d’attesa), l’Assessorato sta lavorando con la Direzione regionale Sanità e contiamo di poter vedere i risultati nel breve periodo. Nei prossimi giorni saranno presentate nel dettaglio le iniziative che si intende attuare.
Infine, si ribadisce che la sanità del Piemonte è una delle migliori per efficacia delle cure: lo dicono i dati oggettivi che il Programma nazionale esiti Agenas ha diffuso in questi giorni.
Assessorato regionale alla Sanità e alla Tutela della Salute
8 ottobre 2013
Vista la nota dell’assessorato alla Sanità, probabilmente siamo stati gli unici a specificare che le urgenze sono sempre effettuate!