Paginoni sui giornali, articoli a 6 colonne, fotografie dell’assessore, lunghi servizi e tutto per scrivere che il Comune di Alessandria ha approvato il Bilancio 2011.
Si avete letto bene, quello di due anni fa. Ma come si può approvare un Bilancio di due anni fa? Di spese ed introiti passati?
Eppure i nostri politici litigano durante la seduta durata 4 ore per dare l’assenso a vecchi conti certificati completamente diversi da quelli della Giunta Fabbio, che la Corte dei Conti aveva stravolto.
E quei pochi che hanno fatto un salto a palazzo Rosso martedì pomeriggio, ha no visto i politici accalorarsi…
Fuori la gente passeggiava come se nulla fosse, immersa nei suoi problemi quotidiani concentrati soprattutto su dove trovare i soldi per pagare le bollette già scadute.
Già perché alla stragrande maggioranza degli alessandrini, come anche a quelli delle altre città, alla fine, non gliene frega nulla se il Bilancio del Comune chiude in rosso di un euro o di 46 milioni: i cittadini hanno ben altri problemi per la testa che: quelli del mondo quotidiano, della mancanza di lavoro, di solidi, di salute, di servizi, e di tante altre questioni che impediscono loro di condurre una vita dignitosa e di non stare ad arrovellarsi ogni momento su come sbarcare il lunario.
Ma i nostri politici di palazzo Rosso, palazzo Ghilini, Lascaris, fino a palazzo Madama, pensano ad altro, si arrovellano come parte di un mondo astruso e si ricordano della gente comune solo in prossimità delle elezioni.
2 ottobre 2013