Partono le iniziative per tutelare l’interesse pubblico del monumento
La Cittadella è proprietà del Demanio, che ultimamente ha deciso di cercare una gestione privata del monumento. Pur valutando l’improbabilità di riuscire a rispettare i vincoli al quale il monumento è sottoposto e contemporaneamente attivare uno sfruttamento economico… L’allerta della cittadinanza verso iniziative che possano danneggiare una proprietà che è e deve rimanere pubblica, è alta.
Infatti sono immediatamente partite, dopo l’annuncio dei responsabili regionali del Demanio, mozioni nel Consiglio comunale alessandrino per chiedere garanzie e atti che tutelino il futuro della fortezza.
Si è senz’altro perso tempo, anche usando preziose risorse per organizzare in Cittadella eventi senza nessuna prospettiva di sviluppo, piuttosto che prevedere anche con il poco disponibile un piano progressivo di recupero. Che se ci fosse stato, avrebbe favorito la prevista cessione gratuita del bene dello Stato direttamente alle autorità locali.
Ora però non serve guardare al passato ma tutti coloro che si stanno interessando al problema, le autorità regionali, provinciali e comunali.. chi fa partire iniziative personali, come l’ex ministro Balduzzi, l’europarlamentare Rossi, il presidente del consiglio provinciale Barosini, i consiglieri comunali e provinciali senza dimenticare le associazioni come il FAI, i Bersaglieri, il Comitato di difesa e altre che si occupano da tempo della fortezza… si devono mobilitare con un azione corale e organizzata per tutelare il monumento. Procedere in ordine sparso non porterà a nessuna azione decisiva.
Il presidente Giovanni Barosini e il parlamentare Oreste Rossi hanno lanciato l’idea di un tavolo di lavoro comune, dove valutare idee e portare avanti un progetto collettivo. Con il susseguirsi degli eventi preoccupanti diventa sempre più urgente e necessario.
Non è facile immaginare un piano di recupero serio, per scongiurare che la Cittadella possa diventare luna park o contenitore di attività irrispettose per il monumento, dimenticando il valore anche della memoria di un luogo che ha segnato la storia con la vita di patrioti e soldati di ogni nazione.
Però la via giusta va studiata e trovata. L’Unione Europea prevede per il periodo 2014-2020 fondi consistenti per progetti etici e sostenibili anche sul territorio italiano. Escluderli a priori sarebbe un lusso che non ci si può permettere.
Senza dubbio non valutare questa possibilità è stato per i dirigenti del Demanio un errore facilmente rimediabile, facendo partire un piano alternativo coordinato con le autorità locali per valutare le proposte per attivare finanziamenti dall’UE che senz’altro di buon grado sarebbe disposta a collaborare… ma solo in presenza di iniziative serie e compatibili con i loro piani di intervento.
28 ottobre 2013