Martedì 22 ottobre, si è svolto a Torino presso la sede dell’Agenzia del Demanio un incontro sul futuro della Cittadella.

Durante la riunione i funzionari del Demanio, ente proprietario del bene, hanno esplicitato la propria intenzione di affidare in gestione la Cittadella ad un concessionario privato come già in uso per altri beni demaniali.

Ciò avverrà tramite la predisposizione di un bando per la ricerca di un partner privato per la valorizzazione del bene. Il bando si aprirà presumibilmente entro il 10 dicembre con scadenza entro fine maggio 2014.

Successivamente ci sarà la valutazione delle proposte progettuali ed il conseguente affidamento.

Fino all’assegnazione definitiva del bene, l’ipotesi di lavoro considera prorogata, al Comune di Alessandria, la gestione della fortezza.

L’ex sindaco Piercalo fabbio però critica l’atteggiamento del Comune: “La Cittadella lascia nuovamente gli alessandrini – dice – Avevamo fatto tanti sforzi per poterla acquisire come restituzione alla città di un quartiere, Bergoglio, che ad essa era stato sottratto nel 1728. Invece la insufficiente garanzia fornita dalla giuntarossa ha fatto sì che l’agenzia del demanio tentasse la strada di venderla ai privati. Una grave sconfitta per chi, come l’attuale sindaca, ha ritirato tutti gli investimenti e annullato le spese per la manutenzione e il piccolo recupero della struttura, da parte dell’Amministrazione precedente, che credeva fortemente in un rilancio della Cittadella come polo d’attrazione per la città. Del resto, dalla sottrazione all’AMIU della manutenzione del verde, alla soppressione degli interventi sui servizi che venivano saltuariamente affidati ad Amag, alla rinuncia ad una stagione di eventi – dagli spettacoli ad altro – fino al più profondo menefreghismo politico nei confronti dell’utilizzo della struttura, tutto sembra un viatico per chi non ha interesse a premiare la città e la sua storia, ma a monetizzare la proprietà d’un bene storico di cui deve disfarsi al più presto. Non c’entrano i soldi, quanto le volontà; non c’entra il dissesto, quanto la cultura; non c’entra altro che la mancanza di senso della storia di Alessandria.”

Secondo Fabbio se il Comune non è affidabile o non si dimostra interessato al punto da lasciare sole le associazioni che vorrebbero fare qualcosa, allora è naturale, logico leggere come conseguente la decisione negativa dell’Agenzia del Demanio.

“Questo significa – concliude Fabbio – dire addio a tutto quello di buono si è fatto per restituire la Cittadella agli alessandrini. Il privato non è certo un ba-bau, ma questa era un’occasione irripetibile per riprenderci la nostra storia. E ce la siamo fatti scappare miseramente.”

 23 ottobre 2013