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ALESSANDRIA: Funziona la Family room per i genitori dei bambini ricoverati, 92 famiglie in un anno

La Family Room collocata all’interno del presidio pediatrico Cesare Arrigo di Alessandria e realizzata da Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald ad un anno dalla sua realizzazione ha dimostrato di essere molto utile.

La Family Room è una vera e propria casa che ospita le famiglie dei piccoli pazienti dell’ospedale, per permettere ai genitori di stare vicino ai propri bambini in un momento delicato come quello della malattia. In questi mesi di attività la Family Room di Alessandria ha ospitato 92 famiglie, pari a 136 persone, offrendo loro gratuitamente oltre 590 pernottamenti.

Un momento dell’incontro di giovedì

I dati sono stati presentati durante una conferenza stampa che si è tenuta venerdì presso l’ospedale infantile “Cesare Arrigo” dalla quale è emerso anche che l’attenzione al confort garantisce ai famigliari coinvolti il calore di una “casa lontano da casa”, alleviando così i disagi che una degenza spesso comporta. La Family Room – la cui superficie totale è di circa 190 mq – è costituita da 4 camere con 8 posti letto in totale, tutte con servizi privati dotati di doccia, un’area comune con cucina attrezzata con frigorifero, forno a microonde, lavastoviglie, forno e piano cottura con piastre; una sala da pranzo; un soggiorno con TV e area relax con libreria; area internet con postazioni fisse; una lavanderia; un’area giochi per bambini.

Nel corso dell’anno è stato registrato un trend di crescita di occupazione della Family Room, segno che sempre di più la struttura è parte integrante dell’Ospedale e adattabile a diverse situazioni, non sempre solo legate al pernottamento. Mediamente ogni famiglia si è fermata per 6 giorni, e la Family Room con il passare dei mesi è stata sempre più utilizzata anche come “Oasi”, ossia come punto di appoggio per quelle famiglie che necessitano di un momento di pausa dall’ambiente ospedaliero, cioè la sua missione iniziale. Circa il 70% di coloro che hanno soggiornato presso la struttura provengono dalla Regione Piemonte, mentre i pazienti provengono dalle strutture di Ortopedia (29,7%), Chirurgia Pediatrica (23,4%), Otorino (14,9%), Terapia Intensiva Neonatale (13,8%), Terapia Intensiva Pediatrica (9,6%), altri reparti (7,4%).

Federico Bresciani, Presidente di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, dichiara: “Un anno fa ero qui ad inaugurare questa ‘casa dentro l’ospedale’, pensata per accogliere le famiglie dei piccoli pazienti del Cesare Arrigo. A un anno di distanza sono felice di essere ancora qui, per celebrare un risultato importante: quasi 100 famiglie accolte in 10 mesi di operatività effettiva della Family Room. Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald è fiera di avere investito e di continuare ad investire in un progetto in cui crede totalmente e che anzi vogliamo sostenere sempre più per permettere un utilizzo ancora più targettizzato sulle esigenze delle famiglie che questo ospedale accoglie, per sostenere l’eccellenza delle terapie con il supporto della nostra accoglienza”.

Nicola Giorgione, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, esprime la massima soddisfazione per i risultati di questo periodo di attività: “Queste iniziative, tese all’accoglienza e al supporto del paziente e della sua famiglia, sono apprezzate e valorizzate dalla nostra Azienda: ringraziamo la Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia che ha creduto e investito nel progetto e continua a sostenerlo. Il ruolo della famiglia nel ciclo terapeutico è molto rilevante e poterlo favorire rappresenta un valore aggiunto nel percorso di umanizzazione che l’Azienda cerca di attuare per ogni paziente. Questi numeri confermano che la Family Room è particolarmente gradita da chi la utilizza, sia per la piacevolezza dei locali che per l’accoglienza del personale; a questo proposito vorrei ringraziare anche il personale infermieristico che se ne occupa, coordinato dalla signora Orsetti. Cercheremo per il prossimo futuro di integrare sempre di più le necessità dei pazienti con la struttura allo scopo di utilizzarla nel modo più flessibile, per accontentare il maggior numero di persone possibile”.

24 ottobre 2013 

 

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