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ALESSANDRIA: Facevano saltare le casse con l’esplosivo e sono accusati di 130 tra furti e rapine. Arrestati 6 albanesi

conf stampa 17- 10 I“Criminali pericolosissimi che non guardavano in faccia nessuno con grande disprezzo per la vita umana” Così il Questore di Alessandria, Filippo Dispenza ha definito la banda di albanesi che seminava il panico in tutta Italia.

Sei persone accusate con certezza di 35 tra furti e rapine, fra cui 10 messi a segno in provincia di Alessandria, ma sospettati di essere gli autori di almeno altri 100 episodi.

Un’indagine iniziata nel gennaio scorso che si è conclusa l’altro giorno con l’arresto dei sesto ed ultimo bandito, ma un’ indagine ancora aperta perché altri 19 persone (tutti albanesi) di cui tre residenti in provincia di Alessandria sono indagati per gli stessi reati.

Stiamo parlando dell’operazione denominata in codice “Gas Bomber” che è stata illustrata giovedì mattina durante una conferenza stampa presso la Questura, ed è stata portata magistralmente in proto dai poliziotti alessandrini con la collaborazione della Squadra Mobile di Roma guidata da Renato Cortesi, lo stesso che ha arrestato il boss della mafia Provenzano.

Ma tutto è partito dai poliziotti alessandrini che grazie ad un’indagine effettuata a 360 gradi sono riusciti ad individuare quelli che secondo l’accusa sono gli autori dei furti ai supermercati Sogegross, Ins e Penny market di Alessandria, alla Unes di Arquata scrivia e basaluzzo, al doppio furto al Bennet di Ovada, al Penny market di Novi Ligure al Docks di Acqui Terme e a un distributore Shell di Belforte Monferrato, colpi effettuati mediante l’uso di esplosivo con quale sono atte fatte saltare le Casse continue.

In manette sono finiti: Kreshnik Hoti, 27enne albanese residente in provincia di Roma, il 29enne albanese Gjovalin Pjetri domiciliato in provincia di Roma, Lulzim Mici, 25enne residente a Ovada, e i due 29enni residenti a Roma Artur Gjini e Artan Pjetri. oltre naturalmente all’ultimo arrestato: Osvaldi Marku di 18 anni.

OVADA-ROMA IN NEMMENO TRE ORE



 I pendolari del crimine percorrevano la tratta autostradale Ovada – Roma in nemmeno tre ore, a folle velocità, con auto di grossa cilindrata rubate nelle ville di facoltosì imprenditori alla faccia di tutti gli autovelox e in barba ai limiti di velocità e questo è stato uno dei particolari che insieme alla perspicacia degli investigatori ha consentito di indirizzare le indagini ed individuare i colpevoli grazie anche alla fattiva collaborazione della Polizia stradale.

Secondo l’accusa gli albanesi hanno messo a segno colpi con l’utilizzo di esplosivi, in danno di “casse continue” di supermercati ed aree di servizio carburanti del nord e centro – Italia, specialmente nelle regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, nonché di furti e rapine all’interno di abitazioni private, per un totale complessivo di un centinaio di “colpi”.

L’arresto di ieri, è frutto di una intensa attività finalizzata alla cattura del pericoloso criminale albanese, per altro già evaso nello scorso mese di giugno dall’Istituto di Custodia Minorile di Bari, considerato al vertice dell’ organizzazione.

La tecnica utilizzata in tali occasioni risultava essere la medesima, costituente nell’utilizzo di una miscela esplosiva inserita all’interno della “cassa continua” mediante un cannello collegato a bombole di gas e ad una miccia, necessari a provocare la deflagrazione all’interno della cassa stessa e, quindi, l’apertura dello sportello ed il furto delle banconote ivi custodite. Tali azioni criminali, per la quantità di esplosivo utilizzato, hanno spesso messo in serio pericolo l’incolumità pubblica dei cittadini residenti negli stabili oggetto della predetta attività criminale.

Nel corso di tali criminali azioni i malviventi in fuga, sempre con autovetture di grossa cilindrata (oggetto di furti e rapine in abitazioni) e ad altissima velocità, hanno tentato di investire gli operatori di polizia che cercavano di interrompere le loro attività criminali. Infatti, le indagini esperite dalla Polizia di Stato consentivano di appurare che, il tragitto autostradale Alessandria – Roma nord, veniva percorso dai malviventi in un arco temporale inferiore alle tre ore. Lo stesso modus operandi veniva applicato dai criminali per effettuare i relativi sopralluoghi nonché per raggiungere ed allontanarsi dagli obbiettivi colpiti.

Gli immediati accertamenti svolti dalla Squadra Mobile risultavano ben presto contigui ad altre similari attività d’indagine, svolte da Uffici di Polizia nel territorio nazionale.

In particolare, nel corso dell’intervento per un episodio delittuoso commesso in un autogrill della “A26”, nei pressi di Ovada era stato arrestato dalla Polizia, in flagranza di reato, un cittadino albanese. Nella circostanza, altri tre malviventi albanesi, si erano dati alla fuga nei campi circostanti.

La comparazione delle risultanze investigative, tra le quali il sequestro di autovetture rubate utilizzate per commettere i “colpi”, nonché materiale utilizzato per predisporre l’azione detonante nelle casse continue, permetteva di addivenire all’individuazione di un sodalizio criminale, composto esclusivamente da cittadini albanesi, alcuni dimoranti nella Provincia di Alessandria ed altri in quella di Roma.

Nei loro confronti, l’articolata e complessa attività di indagine svolta dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Alessandria e della Sezione Polizia Stradale di Alessandria, permetteva di attribuire gravi responsabilità in relazione a 35 episodi criminali accertati e contestati, nonché ad un numero indeterminato di altri delitti predatori commessi, non solo ai danni delle “casse continue” di supermercati ed aree di servizio carburanti, ma anche nei confronti di cittadini, in particolare anziani, sorpresi soprattutto nel sonno all’interno delle loro abitazioni.

Gli arresti, l’ultimo dei quali, come detto, è stato eseguito nella mattina di ieri, sono stati tutti effettuati nel corso del mese di ottobre in Roma ed Alessandria.

Nel corso delle perquisizioni eseguite é stato rinvenuto e sequestrato ingente materiale utilizzato: micce a lenta combustione, bombole di acetilene, candelotti di materiale esplodente.

Sono stati altresì sequestrati 23 automobili, proventi di furto ed utilizzati per la consumazione dei numerosi reati, nonché la somma complessiva di 32.000 euro, provento dell’attività illecita.

Gli inquirenti pensano che complessivamente la banda abbia rubato m erce e denaro per una somma complessiva di oltre un milione di euro.

17 ottobre 2013

 

 

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