Strane telefonate a diversi esponenti del Movimento No Tav e, per uno di loro, anche il tentativo di forzare la porta di casa. La denuncia, attraverso un comunicato diffuso lunedì mattina, arriva dagli stessi attivisti No-Tav che, contattati telefonicamente dalla nostra redazione confermano interventi che possono essere ricondotti al classico stile mafioso.
Secondo il racconto dei tortonesi, tutto è avvenuto nei giorni immediatamente precedenti e successivi alla messa in onda della puntata di “Presa Diretta” che si è occupata anche del Terzo Valico.
“Alcuni di noi – dicono i No Tav tortonesi – hanno ricevuto diverse ‘strane’ telefonate e fin qui si potrebbe pensare a qualche buontempone (non ne mancano certo in città), ma la cosa si è fatta seria, invece, di fronte al tentativo concreto di forzare la porta dell’abitazione di uno dei nostri attivisti: tentativo non portato a termine, non si sa se per scelta o per altri motivi.”
I No Tav sono preoccupati: “in città e nella zona della frazione interessata (Rivalta Scrivia) –aggiungono – c’è un clima di intimidazione e omertà. Alcuni residenti ci hanno raccontato di strani traffici notturni, di camion che vanno e vengono, e fanno rumore e movimento a tutte le ore della notte. Queste persone hanno chiesto spiegazioni e si sono lamentate dapprima coi vigili urbani (che ci dicono non essere intervenuti), poi direttamente con chi lavora sul posto, ed hanno ricevuto in cambio intimidazioni e minacce.”
“Non sappiamo – continua la nota dei No-Tav – quanto tutto questo sia direttamente collegabile con i lavori e le ditte del Terzo Valico, ma sappiamo bene che anche nel nostro territorio, come dimostrano recenti fatti di cronaca, è stato recentemente arrestato un boss della n’drangheta e che fra le imprese a cui sono affidate le opere propedeutiche ce ne sono alcune inquisite per reati quali truffa aggravata ai danni dallo Stato perché avrebbero messo in piedi un meccanismo di false fatturazioni ottenendo dalla regione dei finanziamenti mentre giravano poi i lavori da eseguire ad una ditta priva di certificazioni”
I No Tav però non si arrendono: “Andiamo avanti, sereni ma determinati – concludono gli attivisti – perché sappiamo che l’intero movimento No-Tav Terzo Valico è con noi e perchè silenzio e omertà non appartengono alle donne ed agli uomini di questa terra . Non siamo nè saremo mai complici. Sappiamo che silenzio ed omertà sono il terreno indispensabile ai signori dei clan, e proprio per questo respingiamo al mittente qualsiasi tentativo di intimidazione!”
30 settembre 2013