Stessa comunicazione anche dall’ufficio stampa del municipio e dall’Amministratore unico di Farmacom, Cesare Rossini, ma il pericolo di una nuova lettera della Corte dei Conti non è campato in aria: la Procura della Corte dei Conti infatti potrebbe chiedere cosa è stato fatto in questi sei mesi per ottemperare alla sentenza di aprile, con la quale si diceva che la società Farmacom, pur avendo fatto bene gli amministratori a tenerla aperta perchè è stato tutelato il personale, è illegittima e quindi deve essere sciolta. «Di solito ci si attiva in sei mesi – dice l’amministratore di Farmacom Cesare Rossini – e noi l’abbiamo fatto. Se la Corte ce ne chiederà conto non ho nessun problema a mandare la documentazione di quanto è stato fatto per ottemperare alla sentenza.”
Il Giallo dell’inesistente (per ora) lettera della Corte dei Conti nasce anche da una riunione che lo stesso Rossini ha avuto lunedì pomeriggio con le organizzazioni sindacali ed i dipendenti: una riunione urgente che poi altro non era che mettere al corrente tutti della situazione e valutare le clausole da inserire nel bando di vendita della Farmacom.
Insomma, salvo possibili ma inattesi sviluppi legati ad sentenza della Corte dei Conti delle Marche che prevede una sanatoria per le aziende che gestiscono farmacie costituite prima del decreto del 2010, nella quale potrebbe, forse, rientrare anche Farmacom (ma sarà difficile), l’unica strada percorribile è quella della vendita come sta cercando di fare Rossini.
Vendita che dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno, perché altrimenti la Procura della Corte dei Conti davvero potrebbe smettere di essere tollerante ed incriminare gli amministratori comunali di danno erariale.
Ipotesi che al momento non sussiste, ma la Corte dei Conti ha già avvisato che in futuro se le cose non verranno sistemate, il danno erariale sarà certo.
24 settembre 2013