“Chi sarà stato più bravo nei trattamenti avrà le uve migliori. Questa è un’annata in cui a fare la differenza sarà, in misura più evidente, l’uomo”.

Alberto Pansecchi, responsabile vitivinicolo Coldiretti Alessandria, non ha dubbi, su questo si giocherà la partita della qualità tra i filari per quanto riguarda la vendemmia 2013.

Ovviamente l’ultima parola si potrà dire quando le uve saranno in cantina ma le premesse sono davvero soddisfacenti.

Grazie anche ad una situazione climatica che sta, via via, indirizzandosi verso l’optimum, con giornate calde e soleggiate alternate a notti fresche e arieggiate e ad un ritardo nelle fasi fenologiche, si stanno creando le condizioni perfette per le uve che proseguono nella maturazione.

Una vendemmia, insomma, che, potrebbe rivelarsi davvero importante sia per la qualità che la quantità; al viticoltore spettano ancora alcune settimane di attenzione.

“Quest’anno la primavera è stata piovosa ma le temperature dell’estate sono state ottime. – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni – Se non ci saranno stravolgimenti meteorologici nelle prossime settimane, si potrà catalogare questa’annata come di eccellente qualità. Per il momento siamo ottimisti anche se ad accompagnarci c’è sempre un po’ di cautela e scaramanzia”.

Dal punto di vista prettamente tecnico il raccolto si presenta promettente sia sotto il profilo della sanità dell’uva che della equilibrata quantità, una buona allegazione ha compensato il disseccamento di qualche grappolo, anche nelle aree dove i precoci attacchi di peronospora, prima della fioritura, hanno colpito.

Annata che si presenta quindi “eccellente”, ma non facile per il viticoltore, che ha dovuto intervenire con varie operazioni e lavorazioni agronomiche per contenere l’accrescimento delle erbe spontanee e la pressione delle malattie fungine, specie ad inizio stagione. Il costo di produzione, già di per sé rilevante per la tipologia di viticoltura esclusivamente collinare e per le lavorazioni manuali, è quindi ulteriormente lievitato. Più articolato invece il quadro sull’andamento di mercato. Qui registra vivacità nella ricerca di uve e di vini, anche spinta da due annate particolarmente avare, specie l’ultima che ha fatto registrare una scarsezza produttiva addirittura a livello internazionale. Segni incoraggianti questi che aiutano a comprendere dati statistici che seppur differenti da vino a vino, nel complesso e nel confronto tra il 2013 e il 2012 riflettono una tenuta sull’imbottigliato (qualche caso con segno meno e altri con incrementi interessanti), tendente alla crescita, se consideriamo l’aumento dei volumi certificati e la riduzione delle giacenze. La riduzione dei consumi nazionali è ampiamente compensata dalla richiesta dell’estero, spinta dalla intensa promozione effettuata ai vari livelli.

“Quello della vendemmia – concludono Paravidino e Moroni – è sempre uno dei momenti più attesi dell’anno e più importanti per l’intero territorio italiano. Un brindisi per festeggiare l’aumento in valore del 10 per cento nelle esportazioni di vino Made in Italy che vola verso il record storico di 5 miliardi delle spedizioni all’estero, se l’attuale trend di crescita sarà mantenuto alla fine dell’anno”.

 5 settembre 2013