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LETTERE IN REDAZIONE: A gonfie vele la raccolta firme sul referendum giustizia ad Acqui Terme


Grande soddisfazione per il Popolo della Libertà di Acqui Terme per l’impegno profuso nella raccolta delle firme a sostegno dei referendum sulla giustizia promossi dai radicali.

In città sono state raccolte dal PdL di Acqui e della Giovane Italia (il movimento giovanile del partito) circa trecento firme in una sola settimana, oltre a quelle raccolte nei paesi limitrofi; una grande mobilitazione di tutto il partito per offrire un contributo alla campagna referendaria al fine di superare il quorum di cinquecentomila firme.

Il tema della giustizia è certamente importante, e necessita riforme urgenti molto radicali per avere finalmente una “giustizia giusta”, l’esatto contrario di quanto fatto con la recente chiusura dei Tribunali minori, che ha prodotto soltanto l’eliminazione di un importante servizio e presidio di Giustizia per tutto il territorio acquese.

Passando al merito dei referendum, due quesiti vertono sulla responsabilità civile dei magistrati; con tale referendum si intende rendere responsabili i magistrati per gli errori commessi a discapito del cittadino, anche per i danni da questi cagionati nell’attività di interpretazione delle norme di diritto o nella valutazione dei fatti e delle prove, e consentire al cittadino, finalmente, di ottenere in tempi rapidi il giusto risarcimento per danni e per le ingiustizie patite, agevolando altresì l’esercizio dell’azione civile risarcitoria nei confronti dei magistrati.

Un altro quesito intende consentire il rientro nelle funzioni dei magistrati cosiddetti “fuori ruolo”, in quanto centinaia di magistrati sono dislocati nei vertici della Pubblica Amministrazione o collocati presso gli uffici legislativi dei gabinetti ministeriali, e riportarli così alle loro funzioni originarie, in modo tale da smaltire l’enorme quantità di processi che si sono cumulati, ed evitare così la prescrizione.

Infine, merita molta attenzione il quesito sulla separazione delle carriere dei magistrati, un vero “cavallo di battaglia” del Popolo della Libertà, che intende istituire realmente un giudice “terzo”, obiettivo e imparziale – così come accade in tutte le democrazie occidentali – un giudice realmente equidistante tra il Pubblico Ministero e il difensore.

La raccolta di firme presso i vari gazebo organizzati dal Popolo della libertà è ormai terminata, ma è ancora possibile per alcuni giorni firmare presso le segreterie e gli uffici elettorali di ciascun Comune d’Italia.

Coordinatore PdL Acqui  Stefano Ciarmoli



 17 settembre 2013

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