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CINEMA: “Universitari” al Megaplex Stardust l'arte solo italiana di far ridere e piangere nello stesso tempo

Da sinistra: Brice Martinet, Nadir Caselli e Simone Riccioni

Da sinistra: Brice Martinet, Nadir Caselli e Simone Riccioni

Credo che “Universitari – Molto più che amici” sia l’esempio classico del film all’italiana, quello che nessun’altro Stato al mondo riesce a fare e cioè realizzare un’opera che al tempo è stesso è comica e triste.

Un film che alterna quasi uno dopo l’altro scene comiche e scene di una drammatica estrema, in certi casi una immediatamente successiva all’altra, così non sai mai se devi ridere o piangere, in un turbinio di emozioni contrastanti che solo il cinema italiano sa realizzare.

Siamo in presenza di una commedia agro dolce, dai toni a volte drammatici a volte incredibilmente comici: si ride e si piange, insomma passando dalle lacrime di gioia a quelle di dolore.

Non sono ovviamente d’accordo con i tanti critici cinematografici che stroncano questo film, che invece è il tipo esempio di cosa sanno fare i registi e soprattutto gli attori italiani che anche quasi sconosciuti come sono i 6 ragazzi protagonisti del film che riescono ad interpretare parti comiche e drammatiche.

Le tre protagoniste femminili: Maria Chiara Centorami, Nadir Caselli e Sara Cardinaletti

Forse i tanti miei colleghi giornalisti che amano recensire i film e che hanno stroncato quest’opera si aspettavano qualcosa di diverso: un film sugli universitari di oggi, ma credo che sia questo l’errore che fanno certi miei colleghi: aspettarsi qualcosa da un film.

Io vado a vedere un film senza neppure quasi leggere la trama e non mi aspetto nulla e vedo cosa mi offre e alla fine tiro le somme.

Per questo dico che “Universitari – Molto più che amici” è un bel film. Certo non attuale come avrebbero preteso i miei colleghi critici che lo hanno stroncato, ma ricco di grandi valori, come l’amore , l’amicizia, la solidarietà,

E poi mette in risalto l’inevitabile attrito tra genitori e figli grandi, le diversità e le divergenze.

Gli attori sono tutti all’altezza perché anche se non sono chiamati ad un impegno particolare come detto riescono ad alternare scene comiche ad altre drammatiche. Fra i sei protagonisti, però credo che una menzione particolare la meriti Maria Chiara Centorami nel ruolo di Emma al suo esordio come attrice in una parte non facile da ragazza apparentemente stupida.

Il regista Federico Moccia si trova perfettamente a suo agio nel descrivere questo ambiente strano e un po’ avventuroso dei 6 giovani universitari girato in una Roma inedita dove non si vedono monumenti famosi, ma riesce a crea un film bello e godibile, sicuramente da vedere.

Angelo Bottiroli


27 settembre 2013

Una scena del film

I sei protagonisti del film con il nome del personaggio che interpretano

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