Il filone è quello buono, come quello di altri film del genere, peraltro molto belli come “Beautiful Creatures” ma in Italia, questo filo non riscuote lo stesso successo che ha negli Usa ed è un peccato perché stiamo parlando di film ben fatti, con bravi attori, buona trama e senza esagerazioni sia negli effetti speciali sia nello slancio della fantasia.
“Shadowhunter – Città di ossa” rientra nel genere di film fantasy tratti da libri di successo di scrittori che cercano di emulare il successo della Rowling con Harry Potter gettandosi sul genere fantasy.
Come per “Beautiful Creatures” non abbiamo letto il libro originale da cui è tratto Shadowhunter quindi non sapremmo dire se è fedele al libro, posiamo solo basarci su quello che abbiamo visto nel film e diciamo francamente che non è male.
La trama è buona, anche se il filone, quello di un mondo parallelo non è nuovo, ma il regista norvegese Harald Zwart (“Karate Kid – La Leggenda continua” e “La Pantera Rosa 2”) riesce a dare vita a qualcosa di originale: stavolta infatti, non sono maghi ma cacciatori di demoni.
Molte cose già viste in altri film come il legame con il medioevo, ma i personaggi sono originali: a partire dalla 24enne attrice inglese Lily Collins (Biancaneve, Abducion e Priest) attrice, figlia del cantante Phil che a molti non piace forse anche a causa delle spesse sopracciglia, ma qui sembra perfetta nella parte, cosa che invece non lo era in Biancaneve, ma aveva a fianco un mostro sacro come Julia Roberts.
Qui aveva a fianco altri attori, bravi di sicuro ma tutti giovani. A noi è piaciuto molto il protagonista maschile Jamie Campbell Bower (The Breaking Dawn parte 2 ed Harry Potter i doni della Morte parte 2) dove per la prima volta interpreta la parte del “buono” dopo aver interpretato negli altri film sempre quella del cattivo.
Anche lui ha 24 anni ed è già molto bravo.
Shadowhunter alla fine è un film piacevole ricco di azione e mistero e possiamo ritenerlo anche un bel film visto che 2 ore e 10 minuti di film sono passate in un battibaleno.
Dire perché questo genere di film abbia poco successo in Italia è difficile da spiegare: noi invitiamo ad andare a vederlo, poi decidete voi.
7 settembre 2013