La Polizia di Stato di Casale Monferrato ha individuato e denunciato gli autori di due furti, avvenuti il 24 agosto e il 5 settembre scorsi ai danni di un distributore automatico di bevande posto all’interno della lavanderia self Sevice denominata “Washing Cube” all’interno del Centro Commerciale “BENFATTO”, in Strada Asti
Sono, C.M, casalese di 44 anni, conosciuto come il “mago” delle macchinette in quanto capace di forzare in alcuni minuti qualsiasi tipo di apparecchio dotato di raccolta e distribuzione di monete, già protagonista di numerosi analoghi episodi analoghi, anche ai danni della stesso distributore, e suo nipote, R.D. anch’egli casalese, di 30 anni.
Le indagini sono state avviate dalla Polizia, allorquando il titolare della Benfatto, ha denunciato i furti subiti, avvenuti sempre di sera tra le 21 e le 22, con analogo “modus operandi” ad opera di due uomini, giunti sul posto in bicicletta, uno delle quali, con una folta capigliatura bionda, rivelatasi poi una parrucca, si era introdotto per primo nella lavanderia ed in entrambe le circostanza aveva spostato verso l’alto la telecamera ivi posizionata, per evitare che filmasse il complice mentre forzava la macchinetta.
L’elaborazione dei filmati delle telecamere a circuito chiuso che erano in funzione all’interno della lavanderia e nel cortile circostante e che avevano ripreso gli autori del furto, anche prima della commissione dello stesso e subito dopo, sono state analizzate dalla Polizia Scientifica.
In base alle caratteristiche fisiche dei ladri, la Squadra Investigativa, identificava D.R., per l’uomo che aveva “girato” la telecamera.
Poiché il predetto, proprio nella serata del furto avvenuto il 5 settembre era stato controllato in compagnia di suo zio, mentre viaggiavano a bordo di due biciclette, identiche a quelle immortalate dalle telecamere e sono stati trovati in possesso di numerose monete, che hanno indotto a ritenere che potessero essere il provento di un furto compiuto ai danni di un distributore le loro ultime ore sono state attentamente vagliate dai poliziotti che anche grazie all’ausilio dei filmati sono riusciti ad attribuire con certezza i furti suddetti.
Lo zio, che aveva già messo a segno due furti nello stesso luogo, entrambi scoperti con l’ausilio delle immagini registrate ha pensato bene, stavolta di eludere l’inevitabile denuncia, mandando in avanscoperta il nipote camuffato con un cappellino ed una buffa parrucca bionda che ne potesse nascondere la fisionomia…ma gli è andata male.
20 settembre 2013