Il successo della mostra di Tortona è stato lo sprono l’apertura delle porte di palazzo Robellini alle opere di Roberto Bonafè.

L’incisività estrosa ha indotto l’artista a sperimentare la terza dimensione, ottenuta con l’immensa opera scultorea raffigurante il Cristo, ricavata da un ceppo d’olmo.

Roberto, assieme alla pittura, da qualche tempo ad oggi ha scoperto la terza dimensione, altrettanto prorompente come i lavori usciti dalla sua tavolozza.

L’artista ha trovato il modo di asportare la materiale inutile per proporre all’arte la scultura uscita dalle sue mani, un esperimento nato non certo per caso, piuttosto con lo studio, una meta raggiunta dopo il successo dell’innata espressività, riscoperta nella pittura la cui forza artistica ha permesso di concentrare lo spirito nell’impiego di scalpelli, sgorbie, bulini, ecc.. senza dimenticare il tratto, il cromatismo, la forza dell’immagine.

Lo schema, seppur intrapreso sotto una nuova veste, coinvolge forse ancor più la sua sensibilità d’artista con impiego delle sue capacità con lavori di un certo impegno dimensionale, usciti prima dal suo sostrato interiore, poi dalle sue mani.

L’esposizione è la raccolta delle figure uscite dal suo inconscio, siano esse approntate con i pennelli o ricavate dalla sostanza; per così dire, ogni pezzo sia tridimensionale o meno è plasmato attraverso la concentrazione, lo studio attentamente guidati da un sostrato comune, i quali prendono foggia con spiccata vivacità, quasi a rispecchiare il carattere esuberante del loro autore.

Il tratto, sia sulla tela come nella materia, non sfugge dallo stretto legame dell’autore con le sue opere, in tutte c’è un attento richiamo alla natura, ogni lavoro si concretizza sull’espressività spontanea di Roberto.

L’esposizione inaugurata il 14 settembre, resterà aperta fino al prossimo 29 settembre 2013, con orario dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19.30 6, nelle sale di Palazzo Robellini. piazza Levi 12.

Franco Montaldo



 16 settembre 2013